venerdì 23 maggio 2014

Appello al voto!

Ipc

LA TUA FIDUCIA PER PROSEGUIRE SULLA STRADA DEL BUON GOVERNO DEL TERRITORIO


Carissimo/a concittadino/a,

tra qualche giorno avrai la possibilità di esprimere il tuo voto per il governo del Comune di Pomarance per i prossimi cinque anni. Sarà un momento di grande responsabilità poiché sarai chiamato a scegliere se garantire la continuità di un’esperienza amministrativa forte e capace quale è stata quella di Insieme per Cambiare o se interrompere prematuramente questo percorso virtuoso e la spinta di rinnovamento che ha portato con sè, precludendo al contempo la realizzazione di importanti progetti che sono in cantiere per il prossimo futuro. 
Dal 2009 abbiamo reso il Comune di Pomarance affidabile e serio interlocutore presso ogni tavolo istituzionale e di concertazione ai quali ci siamo seduti per le scelte strategiche del territorio, ricevendo stima e consenso diffusi. Tutto ciò è stato possibile grazie all’idea di amministrazione che abbiamo portato avanti e che vede il bene del cittadino e lo sviluppo del territorio unici criteri di ogni scelta politica. 
In questi cinque impegnativi anni ci avete visto - infaticabili lavoratori - dedicare quotidianamente il nostro tempo e le nostre energie a servizio della comunità. È quello che continueremo a fare, se ce ne darete la possibilità, forti - da una parte - della competenza e della professionalità acquisiti in questa legislatura e rinvigoriti - dall’altro - dall’entusiasmo e dalla voglia di fare dei nuovi candidati, in gran parte donne. 
Grazie a tutto l’impegno profuso in questa legislatura, siamo convinti di aver reso Pomarance e i suoi paesi migliori di come li abbiamo trovati. Pertanto oggi, alla vigilia delle elezioni, li riconsegniamo simbolicamente a ciascuno di voi, affinché osservando i risultati da noi ottenuti decidiate in piena libertà se la lista civica Insieme per Cambiare meriti ancora la vostra fiducia. Io ne sono convinto e chiedo a voi, care concittadine e cari concittadini, di crederci di nuovo insieme ancora per cambiare.

Firma

Loris Martignoni
Candidato a Sindaco
Lista Civica Insieme per Cambiare


domenica 18 maggio 2014

C’è anche una criminologa nella lista di Martignoni

Senza titolo 2

POMARANCE - Una criminologa per la lista civica. Silvia Pacchini è una delle sei donne candidate nella squadra di Loris Martignoni, insieme con l’avvocato di Larderello Ilaria Bacci, l’insegnante Alessandra Totani, l’imprenditrice agricola Monica Antoni, la geometra Sara Mercuriali, e la dottoressa in filosofia Camilla Sguazzi. 
Sei donne, sei volti nuovi di “Insieme per Cambiare”. «Si mi sono laureata in scienze politiche con indirizzo criminologico all’università di Bologna – dice Pacchini –.
Sono materie che da sempre mi hanno affascinato, nonostante in Italia sia difficile trovare uno sbocco in questo settore visto che ad oggi non esiste nemmeno un albo, se ovviamente ne creassero uno mi piacerebbe molto lavorare come perito per un tribunale». 
Nel frattempo, per lavorare Silvia ha rispolverato il suo diploma di ragioneria. Ed è questo il punto focale del suo impegno sotto il profilo politico.   
«Il tema che più mi sta a cuore è l’occupazione femminile, bisogna cercare di creare maggiori possibilità per le donne – afferma –. È una questione che mi tocca da vicino, sono anche adesso precaria dopo essere stata anni fuori, per l’università e per lavoro, quando sono tornata in pianta stabile a Pomarance per costruire una famiglia col mio compagno, mi sono accorta che anche qui per una donna qui è molto difficile realizzarsi».

Da "Il Tirreno" di Domenica 18 maggio 2014

domenica 11 maggio 2014

Confronto tra i candidati: Sgravi agli anziani e alle persone in crisi

Anziani Pomarance, le proposte dei candidati sindaco nel primo confronto pubblico: si parla di tasse e sostegni

POMARANCE - Servizi sociali, con particolare attenzione ai cittadini più anziani (oltre un terzo della popolazione del territorio supera i 60 anni).
Questo il tema principale del confronto, organizzato da Spi-Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati al Teatro dei Coraggiosi, tra i tre candidati a sindaco del Comune di Pomarance Loris Martignoni, Marco Garfagnini e Luigi Cerri.
Tutti d'accordo nel confronto con le associazioni, non solo sindacali. Apre il dibattito il segretario dello Spi Cgil di Pomarance e Castelnuovo Rino Bellucci.
Primo argomento: servizi indivisibili e tassazione. «Quest’anno dallo stato non avremo un euro di trasferimento – dice Loris Martignoni, candidato per Insieme per Cambiare – tutto quello che serve il Comune lo troverà da risorse proprie, è chiaro che ogni situazione va vista di fronte al bilancio e alle risorse, la persona è ad ogni modo centrale, il bilancio di previsione lo approverà la nuova amministrazione, da una prima analisi la Tasi andrà applicata, peserà forse una cifra intorno ai 300mila euro, non applicarla significa non chiudere il bilancio, la volontà è di applicare una tassa che non sia uguale per tutti, modulare l’importo che va a gravare sulle famiglie, e per una certa fascia, un’esenzione completa».
La parola d’ordine per Garfagnini è concertazione. «L’amministrazione deve dare sostegno a coloro che sono in difficoltà con una politica di concerto con le associazioni di categoria, sindacati, ma anche commercianti e a tutte le realtà associative - afferma il candidato di Sinistra Democratica – e soprattutto lavorare in concerto con le altre amministrazioni del territorio, una politica di area per mettere insieme possibilità e risorse».
Un punto di vista differente lo pone il candidato di Rifondazione, Luigi Cerri. «Prima delle tasse occorre parlare della situazione sociale – afferma – ci sono pensionati che non hanno bisogno di nulla e pensionati che non arrivano in fondo al mese, vediamo perciò quale è il livello della vita anche oltre la pensione. Ci sono centri sociali dove un anziano può andare per confrontarsi, vivere, esprimersi? Il Comune che ha risorse, potrebbe lavorare anche su questo tipo di aspetto», chiude.

Da "Il Tirreno" di Domenica 11 Maggio 2014

mercoledì 7 maggio 2014

Pomarance, pozzi nella riserva: il Comune dice no

Drilling

POMARANCE - Due buchi a un tiro di schioppo dalla riserva naturale di Berignone. Scopo, trovare acqua calda o vapore per realizzare energia. Due pozzi esplorativi, circa 2.300 metri, a pochi passi dal fiume Cecina, per ricercare fluidi prossimi ai duecento gradi. 
La decisione in merito alla fattibilità del progetto esplorativo spetta alla Regione Toscana. Il "progetto pozzi” è targato Gesto Geothermal Italy Srl, branchia italiana della portoghese Gesto Energy.
Il Comune per presentare le proprie osservazioni ha tempo fino alla fine di maggio. Dopo di che la Regione si prenderà altri trenta giorni circa per dare il proprio giudizio finale. 
«E’ un intervento che è inserito in un piano di reperimento delle energie alternative, in primis gestito dalla Regione – sottolinea il sindaco di Pomarance Loris Martignoni – non sono contrario alle ricerche, e tanto meno allo sviluppo delle energie rinnovabili, però mi sembra che il piano regionale non vada nella direzione che si era auspicata, forse dovrebbe essere ridiscusso, dai territori non c’è stata una grossa risposta, una montagna ha partorito un topolino, i due pozzi nel comune di Pomarance e poco più, per i quali siamo orientati a dare parere negativo». 
Si lavora ai documenti da presentare in Regione. «Non riusciremo a presentare i documenti prima del 20 di maggio – spiega Martignoni – ad ogni modo questo parere deve essere presentato entro il 29 maggio». 
Sono state già raccolte oltre 1600 firme da indirizzare al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, affinché si revochi l’autorizzazione alle esplorazioni che è stata concessa alla società Gesto. Il rischio, sostengono i promotori della petizione, è quello di un inutile scempio ambientale. 
«Vorremmo che l’amministrazione spiegasse meglio ai cittadini il progetto dei pozzi esplorativi presentato da Gesto, si è svolta un'assemblea nella disinformazione generale - affermano da Sinistra Democratica – riteniamo che lo sviluppo delle energie rinnovabili debba essere perseguito, però vorremmo che alle discussioni partecipassero anche gli altri comuni della Valdicecina, ciò detto il progetto della Gesto ci sembra molto discutibile e al momento non siamo d’accordo».

Da "Il Tirreno" di Mercoledì 7 Maggio 2014

giovedì 10 aprile 2014

Teleriscaldamento con gli scarti del bosco

Image Si inaugura nel borgo di Micciano il primo impianto del territorio a biomasse: alimenta una rete di circa 30 utenze allacciate

POMARANCE. - In mancanza di vapore le famiglie si riscaldano con gli scarti del bosco. Sarà inaugurato venerdì 11 aprile alle 17 il nuovo impianto di teleriscaldamento a biomasse del borgo di Micciano. G.E.S. e Comune di Pomarance danno un nuovo input alle energie rinnovabili con questo investimento che utilizza materiale organico di origine vegetale o animale, dal quale si può produrre energia.   
Nel caso di Micciano il combustibile è cippato di legna vergine, cioè legno sminuzzato con dimensioni di circa cinque centimetri, ricavato da legname non pregiato. 
L'impianto è capace di alimentare una rete con circa trenta utenze allacciate; la rete è alimentata da una caldaia con potenzialità di 400KW ed ha una lunghezza di circa settecento metri. 
Tutti gli utenti hanno una sottostazione che consente di alimentare il riscaldamento dell'appartamento e di produrre acqua calda sanitaria.
Il progetto, che insiste nella parte bassa della frazione, è finanziato dal Comune di Pomarance per 400mila euro, compreso il contributo della Regione di 134mila. 
«È il primo impianto a biomasse del territorio - sottolinea il sindaco Loris Martignoni -. Ed è importante sotto vari punti di vista, oltre al fatto che arriverà il teleriscaldamento anche a Micciano, sarà anche un modo per acquisire ulteriori competenze, un know how, nuovi saperi da parte degli addetti nella società Ges a cui fa capo la rete di teleriscaldamento».

Da "Il Tirreno" di Giovedì 10 aprile 2014

sabato 22 marzo 2014

Geotermia, tirocini pagati al centro di ricerca di Sesta

Geo

POMARANCE - Tirocini retribuiti della durata di quattro mesi. Il bando per la ricerca delle figure professionali idonee è appena stato pubblicato dal centro di ricerca di Sesta, il laboratorio sperimentale della geotermia preso recentemente in carico dal CoSviG (consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) di cui fa parte anche il Comune di Pomarance.
Il progetto (realizzato nell'ambito del programma regionale “GiovaniSì” teso a favorire l'ingresso dei giovani all'interno del mondo del lavoro) riguarda 8 figure professionali da individuarsi tra i giovani iscritti alle liste di disoccupazione della Regione Toscana che non abbiano ancora compiuto il trentesimo anno d'età e che dispongano di diploma quinquennale o laurea breve in linea con le figure oggetto dell'avviso pubblico.
L'attività dei tirocini sarà svolta al laboratorio Sperimentale di Sesta (nella foto) che si trova nel Comune di Radicondoli. Si tratta di una delle più avanzate (per potenzialità e condizioni di test) stazioni di prova per combustori turbogas (alimentati da diversi tipi di combustibile: metano, gasolio, gas di sintesi, idrogeno, etc.) a livello internazionale e serve alcuni tra i maggiori produttori mondiali sia per quanto riguarda prove di qualifica, che per test e sviluppo di nuove apparecchiature. 
Chi si cerca. In particolare si ricercano: addetti alla manutenzione di impianti elettrici, tecnici della programmazione e dello sviluppo di programmi informatici, addetti alla manutenzione dei macchinari destinati alla produzione, addetti in impianto per prove di combustione comprese analisi di fumi di scarico e combustibili. 
Criteri di selezione. Il criterio di selezione sarà per titoli e le domande, dovranno pervenire a CoSviG entro il 9 aprile. 
 
Le modalità sono 3: 
- posta ordinaria via raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata a CoSviG Scrl, via Vincenzo Bellini 58, 50144 Firenze; 
- posta elettronica certificata all'indirizzo posta@pec.cosvig.it ; 
- a mano, in busta chiusa al centro per l'Impiego di Poggibonsi, località Salceto 121, a Poggibonsi (apertura: lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.45 alle 12.30 e martedì e giovedì dalle 15 alle 16.30).

Da "Il Tirreno" di Sabato 22 Marzo 2014

Infermiere di famiglia, più assistenza a casa con il nuovo progetto

Usl

POMARANCE - Si scrive Infermiere di famiglia, si traduce in un servizio di assistenza più capillare a tutte quelle persone che per problemi di salute non riescono a raggiungere le Case della salute di Pomarance e di Larderello. 
Nove addette ai lavori saranno disponibili da lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17 e il sabato mattina dalle 8 alle 12 e insieme ai medici di famiglia saranno programmati gli interventi domiciliari, in base alle esigenze manifestate dai pazienti.
Il progetto è nuovo, partirà nella prima settimana di aprile. 
«Con questa nuovo modus operandi, quello che in parte veniva fatto anche prima sarà codificato e programmato: l’infermiere potrà effettuare medicazioni a domicilio, aiutare per le operazioni legate e flebo e cateteri, terapie per malattie terminali», spiega Loriano Fidanzi, capogruppo con delega alla sanità del Comune di Pomarance che insieme alla Società della Salute, al coordinamento infermieri e alla Asl ha realizzato il progetto. 
Un utente che ha bisogno dell’infermiere di famiglia che deve fare?
«Il servizio dovrebbe partire il primo di aprile – continua – Una persona può chiamare l’ufficio amministrativo della Casa della salute al numero 0588 62451 e far presente quali sono le necessità: sarà poi il medico a fare un programma delle uscite degli infermieri domiciliari e pianificare il lavoro». Fidanzi spiega che cosa cambia, rispetto alla “vecchia gestione”. 
«Se fino ad ora gli infermieri erano operativi su questo fronte la mattina, mentre il pomeriggio sbrigavano per lo più questioni amministrative, adesso fino alle 17 saranno a disposizione».
Il capogruppo non nega che il corpo degli infermieri è carente di una unità. «Con un infermiere o figure assimilabili in più si riuscirebbe a lavorare meglio, stiamo cercando di ottenerla». 
Intanto il Comune sta lavorando anche su un altro fonte: insegnare alla popolazione, prettamente composta da anziani, a utilizzare correttamente la tessera sanitaria elettronica. «In questo modo da casa le persone potrebbero visionare tante informazioni, tipo le analisi del sangue, senza fare la fila agli sportelli», chiude Fidanzi.

Da "Il Tirreno" di Sabato 22 Marzo 2014

mercoledì 22 gennaio 2014

Tares, il sindaco azzera le polemiche del Pd

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Martignoni: sugli aumenti si dicono cose fuorvianti e prive di fondamento, ecco la realtà
 
POMARANCE - La miccia che accende il dibattito politico si chiama Tares. Il sindaco Loris Martignoni ribatte punto per punto alle questioni che nelle passate settimane gli erano state poste da alcuni esponenti della minoranza, in primis il capogruppo Pd Marco Garfagnini. 
«Quando l'attuale segretario del Pd riporta sui giornali notizie fuorvianti e prive di fondamento è doveroso ricondurre i fatti alla verità – afferma - mi riferisco in modo particolare alla sua dichiarazione sul maggior costo che i cittadini sosterrebbero per evitare qualunque aumento della tassa sui rifiuti a carico di Enel. Ebbene credo che oltre 60 mila euro in più di Tares dovuti dall'azienda (questi i dati reali), rappresentino un tributo di non poco conto. 
La legge attuale, nel predisporre i settori merceologici cui applicare i coefficienti riferiti alla produzione di rifiuti, raggruppa insieme attività industriali, artigiane e edili e la piccola e media impresa in generale. Pertanto un ulteriore aggravio sulla Tares in quel settore sarebbe andato a discapito non tanto di Enel, quanto delle piccole realtà produttive locali già abbastanza tartassate e spesso in odore di chiusura». Va ancor più nello specifico. 
«Riguardo l'affermazione circa l'opportunità che tramite risorse disponibili su altre voci di bilancio (ad esempio la cultura e di conseguenza l’installazione della Rotonda ) si potesse alleggerire la Tares. A tal proposito, se da un lato preme ricordare che la legge sulla Tares impone che il costo per la gestione dei rifiuti sia a totale carico dei cittadini, dall'altro chi conosce il bilancio comunale sa che questo si compone di capitoli dedicati a specifici servizi e che non è possibile distogliere a piacimento risorse da un capitolo all'altro». 
Martignoni e la giunta sono consapevoli dei sacrifici della popolazione. «Un sacrificio imposto alla cittadinanza a causa di una legge del governo centrale quanto mai farraginosa e che non ha consentito, per più ragioni, ulteriori ponderazioni che potessero attenuarne gli effetti». Sulle accuse di cattiva informazione: «Anche un surplus di informazione, che oggettivamente per l’evolversi dei fatti non poteva essere puntuale, non avrebbe avuto l'effetto di ridurre l'imposta». 
Quindi replica alle accuse secondo cui l’attuale amministrazione porterebbe avanti le proprie scelte – vedi Tares - sempre in solitudine. «Sia in consiglio comunale, sia nelle varie commissioni comunali che precedono la discussione in consiglio, nessun suggerimento propositivo e nessuna osservazione negativa sono pervenute dal gruppo del Pd» chiude Martignoni.

Da " Il Tirreno" di Martedì 22 Gennaio 2014

venerdì 17 gennaio 2014

Lampo Green Gas sì della Regione al nuovo impianto

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Pomarance: all’attività di produzione di anidride carbonica si legano a pieno regime quindici posti di lavoro.

POMARANCE - Un ok alla Valutazione d’impatto ambientale (Via) liberatorio, quello dato dalla Regione all’impianto per il recupero e la purificazione di anidride carbonica della Lampo Greengas. 
Sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana (Burt) si è ufficializzata una decisione attesa da ben cinque anni e che promette di portare nuovi posti di lavoro a Pomarance. 
«Finalmente è arrivato il via libera – spiega il sindaco Loris Martignoni –, ma che fatica che abbiamo fatto. I tempi della burocrazia sono troppo lunghi e di questo passo il Paese ne soffrirà in maniera irrimediabile». 
Lampo Greengas dovrà affrontare un ulteriore passaggio prima dell’inizio dei lavori dell’impianto: la conferenza dei servizi per la concessione mineraria. Poi potrà cominciare le operazioni di realizzazione dello stabilimento all’interno del Pip di Larderello, collegato con la centrale di Valle Secolo. 
A regime troveranno lavoro in maniera diretta circa quindici persone, con l’aggiunta del personale necessario per il trasporto dei contenitori dell’anidride carbonica. Un elemento che serve per il settore dell’antincendio, con l’impiego per le sostanze contenute all’interno degli estintori, ma anche per il comparto alimentare se si pensa agli involucri in plastica utilizzati per contenere alcune tipologie di cibo. In tutto, la produzione di anidride carbonica sarà di 60mila tonnellate all’anno, con dodici mezzi che usciranno ogni giorno per la distribuzione del “prezioso” materiale. «Possiamo tranquillamente definirlo prezioso, senza dubbio – afferma Martignoni –. Almeno per il nostro territorio. 
Questo impianto porterà posti di lavoro, servirà a imbottigliare l’anidride carbonica senza che venga liberata in atmosfera e non ci saranno più perforazioni nel sottosuolo. Una boccata d’ossigeno importante per Larderello, Pomarance e l’Alta Valdicecina. Ma per arrivare a questo risultato siamo stati costretti ad aspettare ben cinque anni. Tempi troppo lunghi per un’economia che viaggia a velocità infinitamente superiori». Che aggiunge: «La nostra fortuna è stata che l’anidride carbonica utile per il business della Lampo si trova praticamente solo nel nostro territorio. Altrimenti avrebbero investito da un’altra parte. E noi avremmo perso questa opportunità che, anche se non è risolutiva per la crisi economica, è comunque un tassello importante in un quadro occupazionale e lavorativo non ottimale». 
E conclude: «Tiriamo un sospiro di sollievo per come sta andando a finire la vicenda. I lavori potrebbero iniziare alla fine di febbraio e in pochi mesi l’attività potrebbe finalmente cominciare così come la Lampo Greengas l’aveva pensata alcuni anni fa».

Da "Il Tirreno" di Venerdì 17 Gennaio 2014

martedì 14 gennaio 2014

Martignoni - «Il piano cave l’abbiamo ereditato e non è definitivo»

2680 POMARANCE IL SINDACO MARTIGNONI REPLICA ALLE ACCUSE: «RISPETTATE CONDIZIONI DI LEGGE»

«IL PIANO cave è una situazione ereditata, partita già sette anni fa e che ora è in fase di valutazione». A dribblare le pesanti accuse che un gruppo di ambientalisti rivolge direttamente al Comune di Pomarance sul nuovo piano cave è direttamente il primo cittadino del borgo geotermico Loris Martignoni. 
La situazione è sì spinosa, ma il sindaco assicura che il suo municipio non ha agito nel silenzio più totale, respingendo così gli attacchi mossi dai cinque residenti che hanno già presentato ricorso al Tar: «Il Comune ha rispettato tutte le condizioni di legge imposte dall’iter – spiega Martignoni – la programmazione è partita durante la precedente legislatura e gestita dalla Regione e principalmente dalla Provincia di Pisa, che ha in mano direttamente la programmazione in materia di escavazioni. 
Durante questi 7 anni, i due enti hanno svolto le loro indagini che sono poi state recepite dal Comune, inserendo il piano cave attraverso una variante all’interno del nostro regolamento urbanistico. 
Il Comune ha svolto il percorso seguendo i vari step imposti dalla legge, anche con le apposite pubblicazioni». Martignoni fotografa la situazione attuale del nuovo piano cave: «I tecnici hanno individuato nell’area di Santa Emilia l’esistenza di un possibile giacimento da mettere in coltivazione. 
A breve daremo il via ad un incontro per valutare l’avvio di una valutazione di impatto ambientale ed ognuno può ancora presentare le proprie valutazioni. Se poi si presenteranno le condizioni di legge perché quel sito venga aperto e coltivato, ovviamente dovranno essere messe in atto tutte quelle prescrizioni che risultino meno impattanti per l’ambiente. 
La situazione richiede il massimo equilibrio fra il mantenimento del livello occupazionale e le tutele per le strutture ricettive che gravitano nella zona e per coloro che hanno a cuore il paesaggio in cui vivono», chiude Martignoni.

Da "La Nazione" di Martedì 14 Gennaio 2014

domenica 12 gennaio 2014

«Una cava pro ambiente» I volantini dei dipendenti della Ditta Granchi

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I lavoratori della ditta Granchi tappezzano Pomarance per spiegare il progetto «Niente impatto visivo importante e recupero del verde dell’area estrattiva»  

 

 

POMARANCE - La questione è calda. E alimenta grossi malumori a Pomarance. Da una parte il Comitato degli agriturismi che ricorre al Tar contro il progetto della cava di S. Emilia, dall’altra ci sono i lavoratori della ditta Granchi le cui prospettive occupazionali “pendono” e “dipendono” da quell’attività estrattiva. 
Sono proprio loro (o almeno così dice la firma) ad aver tappezzato il borgo geotermico con tanti volantini in cui si spiega il progetto. 
Un sito di cava che, a detta loro, avrà a cuore l’ambiente. «Dal punto di vista morfologico, la futura area estrattiva può essere raffigurata come una "cava di pianura", impostata in un contesto pianeggiante che, necessariamente, dovrà essere coltivato mediante la realizzazione di più fronti temporanei di cava ubicati ad un livello inferiore rispetto al piano di campagna originario. 
Facendo proprie le motivazioni e le preoccupazioni ambientali e paesaggistiche che hanno il piano di coltivazione articolato sulla realizzazione di due Lotti, in modo da evitare la realizzazione di fronti di scavo estesi ed i lotti suddivisi in settori. Tutto ciò di fatto, limita l'escavazione a modesti settori dell'area di coltivazione, consentirà di evitare un impatto visivo decisamente importante». 
E ancora, vanno nello specifico: «Verrà effettuato un veloce ripristino, vegetazionale e cromatico, dello stesso settore in coltivazione: si comprende facilmente come l'impatto visivo dell'attività estrattiva verrà ridotto ai minimi termini e rappresenterà un impatto solo temporaneo. Infatti svilupperà per strisce di larghezza non superiori a 30 metri; a sua volta, ogni striscia verrà articolata in settori di larghezza non superiore a 20 metri». Ogni settore di coltivazione, quindi, si svilupperà su di una superficie di circa 600 m2 che potrà variare in più o in meno, in relazione all'andamento del limite di coltivazione dell'area estrattiva. «Una volta raggiunta la quota di fondo scavo, si procederà al parziale riempimento del settore "già coltivato" con il terreno vegetale precedentemente accantonato. 
La sistemazione del terreno, sia limoso che vegetale, avverrà andando ad occupare all'incirca la metà della striscia coltivata in modo da ottenere un piano sufficiente a garantire, all'occorrenza, nella futura utilizzazione agricola, anche arature profonde. E cosi' via, fino ad esaurimento dei settori. 
Tenendo conto che l'obiettivo finale del recupero ambientale dell'area estrattiva consiste, oltre che nel garantire la stabilità del versante interessato dalle operazioni di coltivazione, nella ricostituzione di una copertura vegetale stabile e in armonia estetica e qualitativa con il paesaggio vegetale, saranno eseguiti interventi di preparazione del terreno per consentire le operazioni di rinverdimento e di riforestazione dell'intera area estrattiva oggetto di recupero ambientale».

 

Il sindaco Martignoni - «Sarà una decisione tecnica e ponderata»

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Una decisione critica e importante. Che deve tener conto di interessi contrastanti e legittimi da ambo le parti: nel mezzo ci sta il Comune di Pomarance, con il sindaco Loris Martignoni a fare l’ago della bilancia. 
«Dico a tutti di stare tranquilli, non sarà una decisione avventata: sicuramente per la concessione delle coltivazioni sarà necessaria una nuova valutazione di impatto ambientale con cui capiremo meglio le condizioni positive e negative della questione». 
Il primo cittadino ci tiene a sottolineare che si tratterà di una decisione tecnica, che non ha niente di politico. «Questa programmazione territoriale era già stata avviata anche nella passata legislatura, a settembre quando abbiamo approvato la variante al regolamento urbanistico che ha portato all’approvazione del piano cave, abbiamo solo portato avanti tecnicamente un iter provinciale e regionale cominciato prima di noi». Provincia e Regione danno l’ok. 
Il Comune si accoda e non può fare diversamente, dice Martignoni. «Dobbiamo operare nella legalità e nei termini di legge: questo vuol dire che l’imprenditore, in questo caso Granchi, oggi ha diritto di chiedermi la coltivazione della cava e mi potrebbe chiedere danni se io non procedessi». 
Il sindaco non dimentica l’aspetto occupazionale: «A quella cava sono legati oltre una ventina di posti di lavoro: quello che possiamo fare è prevedere tutta una serie di prescrizioni alla ditta Granchi, nel momento della concessione. Questo sì che è fattibile, e saranno prescrizioni che vanno in direzione della tutela dell’ambiente e del nostro territorio a vocazione turistica». 
Per Martignoni ben venga un ricorso al Tar: «Avremo una valutazione importante in più».

Da "Il Tirreno" di Domenica 12 Gennaio 2014

venerdì 3 gennaio 2014

Nuove imprese e posti di lavoro

Martignoni Il passato e il futuro nelle parole del sindaco Loris Martignoni

POMARANCE - In questi giorni arriverà il verdetto. Prima di annunciare di tentare o meno il mandato bis, il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni, ha bisogno di verificare «la disponibilità di risorse umane qualificate per affrontare ancora in maniera responsabile un progetto così impegnativo», rivela. 
Poi si lascia andare in un bilancio 2013, guardando l’anno appena cominciato e la fine del primo mandato all’orizzonte. 
In questo anno di crisi generale, come avete provato ad aiutare i cittadini? 
«A Pomarance dal 2009 non c'è stato alcun aumento della pressione fiscale ad eccezione dei tributi imposti dal governo; sono aumentate invece le risorse da distribuire tramite il servizio sociale alle famiglie in stato di bisogno, abbiamo costruito le case dell'acqua che permettono un consistente risparmio ai cittadini, incrementato il trasporto pubblico gratuito, messi a disposizione oltre 120 alloggi di edilizia popolare ed emessi una serie di bandi in aiuto alle popolazioni in difficoltà. Inoltre abbiamo creato reti e sportelli di ascolto, la casa della salute». 
Da ora alla fine del mandato arriveranno nuovi servizi nel capoluogo e nelle frazioni?
«Sono in preparazione ed esecuzione una serie di progetti: manutenzione straordinaria delle strade comunali extraurbane e di alcuni tratti all'interno dei paesi di Pomarance,Montecerboli e Serrazzano, costruzione area camper e spogliatoi del Don Bosco a Pomarance, il primo lotto dell’area "Rotonda" a Montecerboli, il fosso di guardia per il risanamento della zona "Fontanelli" a Montecerboli", lo chalet del tennis a Larderello, la cappella del cimitero ed opere accessorie a Pomarance, San Dalmazio e Montecerboli, illuminazione pubblica a Libbiano, strada per le scuole a San Dalmazio». 
Economia e occupazione? 
«Si prevede il rilancio del settore socio-economico con l'arrivo di nuove imprese ed opportunità di lavoro sul territorio, ripresa del turn over in Enel ed in Scl anche perché alla fine, l'elemento fondamentale per lo sviluppo dei territori sarà la creazione del lavoro». 
Esistono progetti mai partiti datati 2013? 
«Non ci sono progetti naufragati, ma operazioni in ritardo sui tempi di esecuzione previsti, causa ritardi nella concessione dei finanziamenti ed impedimenti normativi, tipo il parcheggio Piazzone a Pomarance, quello denominato Acquarella a Montecerboli, il secondo lotto della rotonda a Montecerboli e la piazza di Lustignano. I lavori saranno fatti nel 2014, alcuni sono in gara». 
Continua a sostenere la scelta dell'Unione Montana? 
«Strategicamente la scelta dell'Unione è giusta e credo che sarà vincente, le difficoltà riscontrate si inquadrano nell'incertezza delle regole, dei tempi ed in una mancata riforma seria e delle autonomie locali. I contributi previsti per le Unioni dei quali abbiamo beneficiato ci hanno consentito più impegno nell'esecuzione dei servizi legati alle funzioni che abbiamo associato come la Pubblica istruzione ed il settore scuola. 
Maggio è vicino: ha intenzione di ricandidarsi? Mi definisca in 3 parole l’ esperienza di primo mandato.
«Non abbiamo ancora deciso il nostro impegno per il futuro. Comunque per me è stata un’esperienza sfidante, complessa ed estremamente impegnativa».


I motivi di orgoglio: dal piano Larderello all’operazione frane

L’orgoglio della fascia tricolore. Quello del sindaco Martignoni abbraccia la conclusione dell'operazione “Rivivere Larderello”: vendita alloggi, risistemazione strutture pubbliche (scuole, piscina, palestra, cinema) manutenzione e strade. «In 4 anni abbiamo reso pubblico il villaggio "Michelucci" concludendo un'operazione che si trascinava da oltre 20 anni senza soluzione di continuità», commenta. 
E ancora tra le operazioni sul podio lo start-up del progetto di raccolta differenziata porta a porta su Pomarance e la messa in servizio dell'isola ecologica. E ancora estensione e ottimizzazione degli impianti di teleriscaldamento sul territorio, compresa la costruzione della centrale a biomasse a Micciano.
Martignoni guarda con orgoglio anche l'ottimizzazione degli impianti di distribuzione della risorsa idrica con rivisitazione e manutenzione straordinaria di tutta la rete, adduzione di nuova risorsa, creazione di nuove infrastrutture, abbattimento dell'arsenico nell'acquedotto della Carlina e risistemazione del deposito di San Dalmazio, in attesa della costruzione da parte di Asa dell'acquedotto Ponteginori-Volterra che renderà la Valdicecina autonoma ed autosufficiente. 
In ultimo c’è il progetto con la Provincia di Pisa che dopo 25 anni toglierà le frane dalle strade: un’operazione da oltre 2 milioni di euro.

Da "Il Tirreno" di Venerdì 3 Gennaio 2014