giovedì 27 maggio 2010

Appesi a un filo 55 posti di lavoro

POMARANCE. Appesi a una connessione internet per salvare i 55 posti di lavoro della Società chimica Larderello. Il proverbiale filo questa volta è in realtà una banda larga che ha permesso ieri sera di collegare in video conferenza Pomarance con gli Stati Uniti, dove si è svolto il consiglio d’amministrazione della Società chimica Larderello. Obiettivo: prendere tempo per produrre e firmare il protocollo d’intesa che comprenda l’ampliamento della discarica di Bulera, da cui Scl ricaverebbe finanziamenti da immettere nell’azienda, ma anche i paletti ambientali del territorio e della Provincia di Pisa che consentano però di dare il via all’attuazione del business plan.

Ieri sera la Provincia di Pisa ha lavorato a una serie di osservazioni da presentare all’azienda per stilare il famoso protocollo d’intesa: un passo importante per ottenere la proroga di alcuni giorni da parte del cda statunitense, senza il quale ci sarebbe la messa in liquidità di Scl. Oggi, poi, ci sarà il consiglio provinciale che dovrebbe dare il via libera all’ampliamento della discarica di Bulera.

E’ l’ultimo tassello mancante per salvare la situazione. Il consiglio comunale di Pomarance, infatti, ha approvato la delibera (con soli 3 astenuti di Unione democratica) contenente i paletti ambientali fissati per dare l’ok all’operazione discarica-business plan.

Sindacati e azienda hanno sottoscritto l’accordo sul piano finanziario, in cui è contenuto il piano di assunzioni nei prossimi 5 anni (26 unità, di cui 20 fra operai e tecnici di sviluppo, 4 tecnici commerciali e 2 amministrativi), ma anche quello degli investimenti: 2 milioni per il rinnovo degli impianti, 1,5 per la registrazione dei prodotti e altrettanti per l’espansione della rete commerciale, 1 per l’espansione della capacità produttiva, 2 per il lancio di nuovi prodotti, 5 per il capping e lo smaltimento delle acque della discarica, oltre ai 2,3 milioni stimati per la gestione di Bulera fino al periodo di post mortem.

«Sono le ore decisive - ha detto Gianfranco Francese, segretario provinciale della Cgil - per trovare una soluzione positiva. Noi abbiamo lavorato con l’unico obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro in ballo e, se possibile, crearne di nuovi. Il business plan è buono, secondo noi, e consente di guardare al futuro con ottimismo. La speranza è che tutti facciano la loro parte e che si possa dare sviluppo a una realtà difficile come la Valdicecina, nonostante ci sia stato qualcuno che, negli ultimi giorni, ha fatto di tutto, tranne che pensare ai lavoratori».

Il sindaco Loris Martignoni ha avuto un ruolo importante nella partita riguardante Scl: «I documenti risultano sostanzialmente condivisi in quanto non hanno avuto voti contrari ma solo l’astensione dei tre consiglieri presenti di Unione democratica ed il voto favorevole oltre che della maggioranza anche del rappresentante di Rifondazione Comunista. Tra l’altro il documento relativo alle condizioni da inserire nel protocollo accoglie anche le osservazioni tecniche dei consiglieri di Unione democratica. Questo ci conforta anche in vista di raggiungere l’obiettivo finale che è quello di un accordo positivo che consenta il consolidamento e l’auspicato ampliamento delle risorse umane all’interno dell’azienda Scl e l’avvio per una colmatazione finale che consenta la chiusura a regola d’arte ed in sicurezza della discarica di Bulera. Rimaniamo a disposizione per essere convocati prima possibile al tavolo finale delle trattative con la Provincia, il sindacato e la Scl, durante il quale sarà possibile affinare anche le condizioni esposte nel documento».

Da "Il Tirreno" di Giovedì 27 Maggio


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