venerdì 20 gennaio 2012

Teleriscaldamento il sostituto del vapore dagli scarti del legno

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Micciano, investiti 400mila euro per la centrale a biomasse L’impianto sarà in funzione dalla fine del prossimo ottobre

 

 

POMARANCE Nella terra della geotermia spunta il primo impianto di riscaldamento  a biomasse. Servirà a riscaldare  Micciano bruciando  gli scarti del taglio dei boschi, di cui è ricca la zona.
Una centrale da 400 chilowatt è la soluzione targata Geo Energy Service (Ges), la società che gestisce il teleriscaldamento su tutto il territorio di Pomarance, per sopperire all’eccessiva distanza dai pozzi geotermici della frazione, dove vivono una quarantina di famiglie.
Propellente   saranno gli scarti del taglio dei boschi, il cosiddetto cippato verde: legno sminuzzato in particelle lunghe dai 2 ai 3 centimetri, dette “chips”. Il cippato  sarà stoccato in un silos a da lì portato alla camera di combustione. Un silos a pieno carico che garantirà un’autonomia di due settimane.
Il progetto, che insiste nella parte bassa del paese, già approvato è finanziato dal Comune di Pomarance per una spesa di 400mila euro, compreso il contributo della Regione di  134mila, prevede la messa in marcia della mini centrale entro la fine di ottobre di quest’anno.
Un arco di tempo in cui verrà realizzata anche la rete per il teleriscaldamento attraverso le vie di Micciano. Micciano è troppo distante dalle esistenti reti di teleriscaldamento e dalle sorgenti geotermiche per poter essere servito in modo efficiente ed economico con il recupero del calore naturale. Perciò, è stato progettato l’impianto a biomasse, con una potenza sufficiente a far fronte ai bisogni di riscaldamento e all’acqua calda sia in estate che in inverno.
«La concezione dell’impianto – dice il sindaco di Pomarance Loris Martignoni – permetterà agli abitanti di Micciano di poter disporre delle stesse condizioni di comfort ambientale  e servizio degli altri paesi già serviti dalla rete di teleriscaldamento». Che aggiunge: «La qualità e le caratteristiche delle reti di teleriscaldamento sono indipendenti dalla sorgente termica che utilizzano.
Anche i costi per gli utenti saranno allineati a quelle in uso per gli altri impianti e permetteranno quindi, all’utenza,  un consistente risparmio rispetto alla situazione attuale».
Al di là delle dimensioni l’impianto è importante perché è il primo a biomasse nell’area geotermica ed anche il primo di questo tipo gestito da Ges.
Un’esperienza che si pensa già di replicare in altre zone, anche in sinergia con altre risorse rinnovabili. Candidati sono Montegemoli e Libbiano. Nonostante il numero limitato delle utenze, tutto il territorio sarebbe servito da una rete alimentata da fonti rinnovabili.

Da "Il Tirreno" di Venerdì 20 Gennaio 2012

giovedì 19 gennaio 2012

Geotermia : Appello a governo e Regione

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Cosvig: «Aziende a rischio se confermati i tagli agli incentivi»

 

 

 

POMARANCE Quel che è accaduto con il fotovoltaico, che ha visto entrare in crisi le molte aziende che avevano investito nel settore dopo che erano stati rivisti gli incentivi, potrebbe succede con la geotermia.
È in atto, infatti, una rivalutazione della normativa del settore da parte del governo, che potrebbe far uscire dal processo di liberalizzazione le numerose realtà che avevano chiesto permessi di ricerca.
La Toscana è l'unica regione che sfrutta questo genere di energia. Il decreto legislativo 22 del 2010 aveva aperto il mercato, togliendo il monopolio a Enel e favorendo una decina di aziende nell'intraprendere la ricerca sulla bassa e media entalpia. Ben 150 i progetti. Un investimento quantificato per oltre un miliardo di euro in 10 anni.
In Valdicecina, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (Cosvig) ha presentato un permesso di ricerca a Montecatini e uno a Radicondoli, in provincia di Siena, ma in un’area confinante.
«Abbiamo fatto un'assemblea con le aziende che hanno investito – dice il presidente di Cosvig Piero Ceccarelli – e ne è emerso un grosso timore da parte di tutti. Il rischio è che investire nella ricerca per sfruttare temperature sotto i 150 gradi per produrre energia elettrica e termica non sia più conveniente. Solo per presentare la documentazione di accompagnamento della richiesta alla Regione servono 50mila euro. Poi occorre creare dei gruppi di lavoro, le strutture e realizzare i pozzi per sondare il terreno che costano tra i 300mila e i 400mila euro».
Che aggiunge: «Una volta giunti alla fine della ricerca si può cominciare a produrre e ottenere il certificato di energia verde che serve per rientrare dell'investimento iniziale».
Da qui la richiesta al governo e alla Regione: «Abbiamo approvato e inviato un documento ai ministeri dello Sviluppo economico e a quello dell'Ambiente, oltre che al presidente della Regione e all'assessorato regionale all'Ambiente – spiega Ceccarelli –.
Chiediamo di poter discutere e di avere voce in capitolo in decisioni che rischiano di ripristinare lo stato di monopolio a favore di Enel. Ma soprattutto di bloccare la ricerca in un settore che sarebbe fondamentale per l'abbattimento di costi per aziende e famiglie. Non vorremmo fare la fine del fotovoltaico». L’allarme. «Se dovesse andare avanti questa revisione degli incentivi – conclude il presidente di Cosvig – la stessa Enel avrebbe ripercussioni molto forti».
Anche il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni, è preoccupato.

Dal "Il Tirreno" di Giovedì 19 Gennaio 2012

sabato 14 gennaio 2012

CASO SOLVAY - Arriva una commissione tecnica

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Farà un dossier sulla stabilità del terreno in Valdicecina

 

 

 

POMARANCE Una commissione tecnico-scientifica, ovviamente al di fuori dei soggetti coinvolti nel caso Solvay, che produca un dossier sulla stabilità del terreno in Valdicecina.
E ancora, un incontro tra amministratori dell'Alta e della Bassa Valdicecina, perché «se è vero che entro 30 anni il sale sarà esaurito, ci saranno problemi ambientali e occupazionali per tutte le zone che si affacciano sul fiume Cecina».
Il resoconto e le proposte emerse dalla riunione dell'Osservatorio economico dell'Unione dei Comuni lo fa il sindaco di Pomarance Loris Martignoni. «E' stato un incontro molto importante e estremamente positivo – spiega – a cui hanno partecipato esponenti delle amministrazioni comunali, tra cui anche alle politiche sociali di Volterra Simone Lonzi, in rappresentanza del sindaco, rappresentanti delle Rsu di Smith e Atisale e molti personaggi di partiti politici del nostro territorio.
Erano presenti anche persone appartenenti al Comitato per la difesa della Valdicecina che hanno fornito notizie molto approfondite e importanti sulla vicenda di cui si discute da tempo ormai». Unione d'intenti in vista del tavolo regionale che «sarà convocato presto dall'assessore all'ambiente della Regione Anna Rita Bramerini», ma anche una posizione ferma: «Sulla sicurezza e stabilità di Saline di Volterra non accetteremo deleghe, dovrà essere garantita. Sarà uno dei quattro o cinque punti da cui partire per rivedere l'accordo tra Solvay e Monopoli di Stato.
Ma anche per cominciare a effettuare una programmazione di lunga durata per la Valdicecina che tenga conto del rispetto dell'ambiente, ma anche della continuità produttiva che le aziende presenti sul territorio reclamano e di cui hanno bisogno per portare avanti le loro attività imprenditoriali, garantendo così buoni livelli occupazionali».

Da "Il Tirreno" di Sabato 14 Gennaio 2012

mercoledì 11 gennaio 2012

Pronta la tribuna coperta allo stadio comunale di Pomarance

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POMARANCE. Pronta per la inaugurazione la nuova tribuna coperta dello stadio comunale. E a breve comparire la scritta “stadio comunale”, appunto, che sarà realizzata da un giovane artista della zona.
La copertura, realizzata, dall’Amministrazione comunale, con un impegno di spesa di 105.000 a base d’asta, interessa la parte centrale dell’intera tribuna, completata con il posizionamento anche di 240 posti numerati con sedili in plastica rossa.
Altri posti sono disponibili nella parte alta che ospita le basi metalliche della struttura portante, disposti, fra dei tavoli nella parte piana intorno ad un box con funzioni di Bar e impianto fonico. 
Lungo la parte alta della copertura sono stati posizionati dei potenti fari per una funzione illuminante del campo da gioco, occorrente per gli allenamenti in notturna.
Il lavoro va a completare l’intervento, avvento lo scorso anno, di ripresa della parte in calcestruzzo dell’intera tribuna e degli spogliatoi, dove sono posizionati una serie di pannelli solari per la produzione di energia elettrica, sufficienti al fabbisogno dell’impianto sportivo.

Da "Il Tirreno" di Mercoledì 11 Gennaio 2012

martedì 10 gennaio 2012

Quella trattativa durata 2 anni per vendere uno degli ultimi poderi

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Fidanzi racconta l’operazione del suocero conclusasi a settembre

 

 

 

 

POMARANCE. Una trattativa che comincia nel giugno di 3 anni fa e si conclude a settembre 2011. Con un contratto di compravendita definitivo tra la società Solvay e uno dei ultimi podere salinesi ancora abitati, ovvero Poppiano 1. E’ la famiglia Ringressi una delle ultime a ritrovarsi nella morsa delle concessioni minerarie, dovute all’estrazione del sale da parte della Solvay, e a dover salutare una vita vissuta sulla collina. 
E’ direttamente Loriano Fidanzi, consigliere con delega alla sanità a Pomarance e responsabile dell’Osservatorio economico della ex Comunità Montana a raccontare l’operazione che ha avuto come protagonista suo suocero. Lo fa non per ribattere alla polemica targata Pdl-Volterra dove alcuni militanti lo accusano di “incompatibilità e conflitto di interessi”.
«Ci pensarà un legale di fiducia a sistemare la questione, voglio solo che siano i fatti a parlare per evitare che l’intera vicenda Solvay, alquanto complicata, non venga strumentalizzata in maniera gratuita da persone che fanno così bassa politica».
Fidanzi va nei dettagli: «Premesso che sia mia suocero che suo fratello gli affari se li sono sempre fatti da sè senza bisogno di alcuna tutela né ingerenza da parte mia - dice - Non credo proprio che il semplice fatto di essere parente dei proprietari e non titolare di quei terreni, debba essere considerato indice di incompatibilità».
E aggiunge: «Ritengo invece che un rappresentante di un partito, prima di fare delle pubbliche affermazioni dovrebbe sapere e almeno accertarsi di come stiano i fatti, altrimenti rischia di compromettere la sua credibilità e quella dello schieramento a cui dice di appartenere. Senza contare le ripercussioni legali che questa vicenda avrà». 
Fidanzi si augura che «tutti i partiti politici, amministrazioni di vario livello e società civile diano un forte contributo per la risoluzione di questa vicenza e delle problematiche che in essa si sono venute a creare dopo il rilascio delle concessioni del via - valutazione di impatto ambientale - da parte della Regione».

Da "Il Tirreno" di Martedì 10 Gennaio 2012

Caso Solvay - La Destra:«Attacco vigliacco a Fidanzi»

«UN ATTACCO vigliacco». Destra Volterrana bacchetta il Pdl, protagonista di un’invettiva al vetriolo contro Loriano Fidanzi, consigliere pomarancino, accusato, in una nota che porta la firma del Popolo delle Libertà, di presunti conflitti di interessi sul caso Solvay.
«Oltre ad esprimere solidarietà a Fidanzi, chiediamo chiarezza sull’operato del Pdl volterrano — scrive il gruppo di Bruno Raspi — proprio a seguito del polverone alzatosi sul consigliere comunale, abbiamo contattato il coordinatore del Pdl volterrano, Filippo Trisciani, il quale ha negato categoricamente di saper qualcosa su questa sciagurata iniziativa.
Anche Piero Pizzi, coordinatore provinciale del partito, si è dissociato dalle calunnie che hanno infangato la persona di Fidanzi.
Non capiamo perciò — si chiede Destra Volterrana — da chi provengano queste iniziative, ammesso che giungano dal partito. O da qualcuno che mira solo a screditarlo, dal momento che, per direttiva provinciale, non possono essere inviate note alla stampa senza che vi sia la firma del coordinatore zonale».
Da chi proviene l’attacco a Fidanzi? Forse da un “infiltrato” all’interno del Pdl ?
Destra Volterrana solleva dubbi a riguardo e chiede “a nome degli elettori del centro destra, che i coordinatori di Volterra e Pisa intervengano per vigilare sulla condotta politica del partito sul colle”.

da "La Nazione" di Martedì 10 Gennaio 2012

domenica 8 gennaio 2012

Unione dei Comuni: l’Alta Valdicecina divisa a metà

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POMARANCE MARTIGNONI: «E’ SLITTATO DI SEI MESI IL PERCORSO CHE PORTERA’ ALLE FUNZIONI ASSOCIATE»

 

 

 

L’ALTA Valdicecina spaccata in due: mentre si definiscono i contorni dell’ Unione dei Comuni, il colle e Castelnuovo rimangono al palo.
Dopo il passaggio del 28 dicembre, dove i tre comuni aderenti al nuove Ente ( Pomarance, Montecatini e Monteverdi), hanno votato lo statuto dell’ Unione, il suo presidente ( a spuntarla il sindaco di Monteverdi Giannoni, già presidente della Comunità Montana) ed i testi che regolamentano le funzioni associate, il riordino istituzionale ora passa nelle sedute consiliari dei singoli Comuni.
Pomarance ha già votato, all’unanimità, le convenzioni per le gestioni associate delle funzioni di polizia locale ed istruzione pubblica.
«In base al decreto Mille Proroghe — fa sapere il primo cittadino Martignoni — l’inizio del percorso che porterà alle funzioni associate è slittato di sei mesi. Diciamo che intanto abbiamo velocizzato l’iter e che ora abbiamo davanti un periodo nel quale possiamo lavorare al meglio per l’organizzazione del nuovo ente».
Sempre da delibera consiliare, il comune di Pomarance destinerà inoltre 2650 euro di contributi a fondo perduto in favore delle associazioni sportive concessionarie delle strutture sportive comunali affidate loro in base a comodato in essere.
La somma coprirà l’acquisto di materiale o attrezzature destinate ad incrementare le dotazioni strumentali degli impianti sportivi gestiti appunto in comodato.

da "La Nazione" di Domenica 8 Gennaio 2012

venerdì 6 gennaio 2012

Chiudono sempre più negozi

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La crisi si abbatte sul centro di Pomarance. Spinelli: colpa dei grandi centri

L’assessore Fabiani: cessate pure attività storiche situazione pesante nei borghi

 

POMARANCE. Abbigliamento, vini, casalinghi. Sono sempre di più le saracinesche chiuse e in procinto di farlo a Pomarance. Basta fare un giro in centro per vedere una desolazione che allarma e fa paura.
«Il licenziamento di un operaio fa discutere, magari la chiusura di 5 negozi passa inosservata», dice proccupata Giuseppina Spinelli. Lei è la presidente dell’associazione Centro commerciale naturale. «Eppure come per l’operaio, sono soldi che vengono a mancare nelle famiglie e si badi bene - rincara - per noi non ci sono ammortizzatori sociali, cassa integrazione o disoccupazione». E se tante attività, decennali e recenti, sono arrivate - seppur a malincuore - al capolinea, tante altre stanno affittando a prezzi stracciati per poi vendere. 
Spinelli se la prende anche con la liberalizzazione delle licenze e con i grandi centri commerciali. E anche con chi prova la strada del commercio con troppa leggerezza. «Immaginando chi sa cosa e che ben presto si deve arrendere all’evenienza», sottolinea. 
Della serie l’improvvisazione fa male al commercio, ecco che una triste riflessione arriva pure dall’assessore comunale al commercio, Nicola Fabiani. «Dal saldo tra aperture e chiusure delle attività commerciali nel comune, si evidenzia una tendenza negativa, soprattutto per il 2011. Tra le attività cessate o in procinto di farlo ci sono alcuni esercizi importanti, presenti già da tempo nel settore, che si erano consolidati nel tessuto commerciale locale; questo ci deve far riflettere circa le difficoltà che vive quotidianamente il commercio, alla luce della pesante congiuntura economica che si sta riversando su questo settore». 
Drammatica anche la situazione nei piccoli borghi: «E’ altresì opportuno evidenziare che per i piccoli borghi come lo sono i nostri paesi rappresenta un ruolo vitale per la comunità il negozio di prossimità, garantendo accoglienza, ospitalità, socializzazione e approvvigionamento di beni e servizi essenziali, soprattutto per coloro che hanno difficoltà negli spostamenti», fa presente. Anche Fabiani fa riferimenti alla mancanza di ammortizzatori sociali per quelle attività che chiudono. «Questo è un settore che racchiude allo stesso tempo una forza lavoro importante, che non gode di alcun tipo di ammortizzatore sociale e sconta sulle proprie spalle ogni difficoltà.
Purtroppo - continua - la normativa di riferimento, orientata ormai da anni verso una logica di liberalizzazione spietata, può portare benefici ai consumatori e al sistema nei grandi centri più popolati, ma per i piccoli borghi ha avuto un influsso negativo, così come l’avvento della grande distribuzione, contribuendo a rompere quell’equilibrio già di per sè precario che manteneva in piedi questo tessuto». Queste motivazioni, secondo Fabiani, hanno spinto in qualche modo le persone ad improvvisarsi nel settore: «Magari entrando in concorrenza in settori già saturi anziché studiare a fondo eventuali opportunità, bruciando di fatto ricchezza», chiude. 
All’anno che verrà Fabiani non pensa con troppo ottimismo: «Senz’altro anche il 2012 sarà un anno difficile, nel quale cercheremo, con non poche difficoltà, di far quadrare il bilancio di previsione, di confermare le defiscalizzazioni già applicate lo scorso anno, investendo allo stesso tempo risorse importanti per la valorizzazione e la fruizione dei centri storici».

 

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Previsto l’abbattimento delle spese

 

 

POMARANCE. Ecco quel che dal 2010 l’amministrazione comunale ha fatto per “facilitare” la vita delle attività del commercio e dell’artigianato. «Già a partire dal 2010 abbiamo previsto, per la prima volta, la defiscalizzazione su Tarsu (8%) e Cosap (50% e azzerata nei paesi), oltre a contribuire attivamente alle attività del centro commerciale naturale proprio al fine di rafforzare l’identità del tessuto, far conoscere il prezioso ruolo che svolge e allo stesso tempo promuovere e pubblicizzare tutto ciò che offrono le nostre attività e di conseguenza l’intero territorio, anche a fini turistici», spiega l’assessore Nicola Fabiani.

Da " Il Tirreno" di Venerdì 6 Gennaio 2012

martedì 3 gennaio 2012

Turismo e lavoro a Larderello

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Maxi progetto in arrivo e investimenti: nel 2012 teleriscaldamento per tutti

«Il parcheggio del Piazzone servirà per rilanciare il commercio»

 

 

POMARANCE. Rilancio del commercio, teleriscaldamento a biomasse anche nelle frazioni ad oggi senza, investimenti nei borghi nel nuovo anno. Un futuro forse privato per Ges. Pure ombre su quel che di meglio poteva essere fatto nel 2011. E’ lo stesso sindaco di Pomarance Loris Martignoni a fare un bilancio di ciò che è stato e quel che sarà
Tre progetti targati 2012 «Il teleriscaldamento di Micciano: è il primo progetto di teleriscaldamento a biomasse nel Comune, vista l’impossibilità di portare il vapore geotermico si è ricercata un’altra possibilità nel campo delle energie rinnovabili per iniziare a dare soluzione ad un annoso problema quale quello della mancanza di teleriscaldamento nei soli paesi di Libbiano, Micciano e Montegemoli.  A ancora il parcheggio del piazzone a Pomarance: una struttura che si realizzerà nell’area retrostante il palazzo comunale indispensabile per dare sviluppo alle attività del centro commerciale naturale e per consentire la riorganizzazione del traffico nel centro storico con possibilità di pedonalizzare alcune aree e rendere le altre dedicate alla fruizione sociale ed allo shopping.  Realizzeremo anche il primo lotto di sistemazione del parco pubblico della rotonda a Montecerboli: l’area dedicata alle iniziative paesane sarà attrezzata per consentire un miglior utilizzo dell’area stessa che verrà dotata anche di servizi adeguati, cucina, impiantica dedicata, ed altre infrastrutture».

Tre cose che potevano esser fatte meglio? «Politica di area: purtroppo abbiamo pensato a diversi progetti, in particolare sulla viabilità, ai quali poi non siamo riusciti a dare gambe. La nascita di una Unione dei Comuni a tre, forse poteva essere concertata meglio.  Rammarico anche per la banda larga, adesso tramite un accordo più incisivo dovremmo riuscire a coprire l’intera area del comune, con riguardo al pip. Sulla comunicazione verso i cittadini dobbiamo essere più efficaci.  Ci sono poi altri temi sui quali non siamo riusciti a lavorare con continuità, uno su tutti e che mi sta particolarmente a cuore: valorizzare le sorgenti termali naturali del nostro territorio».

Geotermia e occupazioni, quale futuro? «Noi abbiamo sempre detto che il rilancio socio economico della Valdicecina non poteva non ripartire dal valorizzare adeguatamente la geotermia in tutte le sue componenti. Enel Green Power ha annunciato investimenti per circa 600 milioni di nei prossimi due anni, dobbiamo riuscire ad essere protagonisti operativi in queste espansioni, oltre a continuare a garantire il turn over in azienda tramite continue assunzioni di giovani, mantenere il know out geotermico e le conoscenze acquisite che ci consentono di mantenere la leadership nel mondo, recuperare le attività dell’indotto contestualizzandole sul territorio e sviluppare ricerca e coltivazione delle basse e medie entalpie che saranno la nuova frontiera della geotermia». 

All’orizzonte di Ges, l’azienda pubblica che si occupa di teleriscaldamento, c’è una privatizzazione? «La volontà dell’amministrazione, viste anche le vicende referendarie di giugno, sarebbe quella di ricercare soluzioni per la creazione di una società pubblica insieme ai Comuni del territorio che hanno come noi teleriscaldamenti geotermici e possibilmente anche con la partecipazione della Regione. Mi sembra però che valutando i riferimenti normativi non individuino per ora possibilità di agire così. Se non troveremo tali presupposti la legge ci obbligherà a cedere il 40% della società entro il 31 marzo. Stiamo valutando tutte le possibilità».

Quali investimenti in arrivo nei borghi e nel capoluogo? «Bisogna in primis migliorare la viabilità di collegamento generale e all’interno dell’abitato per diversi dei borghi, per consentire la mobilità e l’accesso ai servizi. A Montecerboli e Serrazzano arriverà la fontanella dell’acqua, riqualificazione del centro storico di Libbiano e Lustignano (pavimentazione ed illuminazione eco), della piazza centrale di Serrazzano, risistemazione della rocca di Micciano, costruzione del parcheggio dell’Acquarella a Montecerboli, risistemazione della strada delle scuole a S.Dalmazio dove verrà efficientata anche la distribuzione dell’acqua potabile. E ancora manutenzione dell’Agresto a Montgemoli. Ci tengo a ricordare che il nostro Comune è quello in Provincia con il numero più grande di borghi e paesi. Per quanto riguarda il capoluogo sono in programma la costruzione di un’area camper, e di un parco al Gallerone con viali pedonali, orti sociali ed area cani». 

Larderello come cardine di rilancio di tutto il territorio? «Il paese di Larderello, dopo anni di degrado inenarrabile, è considerato di termometro di efficienza dell’amministrazione. I progetti vanno avanti con cadenza sistematica. Sono stati recuperati e resi fuirbili scuole, impianti sportivi e sociali, la vendita degli alloggi sta procedendo con successo. E’ in fase avanzata anche un progetto che questa amministrazione spera di realizzare ed al quale sta lavorando da oltre due anni: un progetto turistico-sportivo che oltre a valorizzare il contesto di riferimento potrebbe rilanciare il comparto del turismo e le attività connesse. Spero di poterne riparlare più compiutamente a breve».

 

MARTIGNONI SUL CASO SOLVAY


Solvaylogo

«Bisogna recuperare un rapporto ora inesistente»

 

 

 

 

POMARANCE. Sulla caso Solvay, ecco cosa si auspica il sindaco di Pomarance Loris Martignoni. «Mi auguro che con una gestione attenta e abile a livello di zona si riesca a recuperare il rapporto con Solvay che adesso è inesistente. In passato tale rapporto non è stato gestito con sufficiente continuità ed è mancato un monitoraggio continuo. Non credo che Solvay possa continuare ad operare sul territorio con tutte le criticità evidenziate dalla coltivazione dei bacini del sale, senza un accordo di garanzie e tutele per l’abitato di Saline ed in mancanza di un’adeguata valorizzazione del territorio. Sono fiducioso di una possibilità di rivisitazione dell’accordo», chiude il primo cittadino.

 

RIFIUTI COL GESTORE UNICO

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«Da fuori i processi si subiscono»

 

POMARANCE.Rifiuti e gestore unico. Il Comune di Pomarance, insieme a quello di Montecatini hanno deciso di aderire al nuovo sistema (ne restano fuori Castelnuovo e Volterra). «Fermo il fatto che indipendentemente dalla volontà delle amministrazioni locali nel momento in cui la società mista creata da Ato sarà operante, acquisirà il servizio di spazzatura, raccolta e gestione dei rifiuti. Abbiamo preferito stare all’interno del sistema per concertare da protagonisti le migliori condizioni di livello di qualità del servizio e l’equità delle relative tariffe. Da fuori i processi non si gestiscono ma si subiscono».

Da "Il Tirreno" di Martedì 3 Gennaio 2012