venerdì 6 gennaio 2012

Chiudono sempre più negozi

LN311F

La crisi si abbatte sul centro di Pomarance. Spinelli: colpa dei grandi centri

L’assessore Fabiani: cessate pure attività storiche situazione pesante nei borghi

 

POMARANCE. Abbigliamento, vini, casalinghi. Sono sempre di più le saracinesche chiuse e in procinto di farlo a Pomarance. Basta fare un giro in centro per vedere una desolazione che allarma e fa paura.
«Il licenziamento di un operaio fa discutere, magari la chiusura di 5 negozi passa inosservata», dice proccupata Giuseppina Spinelli. Lei è la presidente dell’associazione Centro commerciale naturale. «Eppure come per l’operaio, sono soldi che vengono a mancare nelle famiglie e si badi bene - rincara - per noi non ci sono ammortizzatori sociali, cassa integrazione o disoccupazione». E se tante attività, decennali e recenti, sono arrivate - seppur a malincuore - al capolinea, tante altre stanno affittando a prezzi stracciati per poi vendere. 
Spinelli se la prende anche con la liberalizzazione delle licenze e con i grandi centri commerciali. E anche con chi prova la strada del commercio con troppa leggerezza. «Immaginando chi sa cosa e che ben presto si deve arrendere all’evenienza», sottolinea. 
Della serie l’improvvisazione fa male al commercio, ecco che una triste riflessione arriva pure dall’assessore comunale al commercio, Nicola Fabiani. «Dal saldo tra aperture e chiusure delle attività commerciali nel comune, si evidenzia una tendenza negativa, soprattutto per il 2011. Tra le attività cessate o in procinto di farlo ci sono alcuni esercizi importanti, presenti già da tempo nel settore, che si erano consolidati nel tessuto commerciale locale; questo ci deve far riflettere circa le difficoltà che vive quotidianamente il commercio, alla luce della pesante congiuntura economica che si sta riversando su questo settore». 
Drammatica anche la situazione nei piccoli borghi: «E’ altresì opportuno evidenziare che per i piccoli borghi come lo sono i nostri paesi rappresenta un ruolo vitale per la comunità il negozio di prossimità, garantendo accoglienza, ospitalità, socializzazione e approvvigionamento di beni e servizi essenziali, soprattutto per coloro che hanno difficoltà negli spostamenti», fa presente. Anche Fabiani fa riferimenti alla mancanza di ammortizzatori sociali per quelle attività che chiudono. «Questo è un settore che racchiude allo stesso tempo una forza lavoro importante, che non gode di alcun tipo di ammortizzatore sociale e sconta sulle proprie spalle ogni difficoltà.
Purtroppo - continua - la normativa di riferimento, orientata ormai da anni verso una logica di liberalizzazione spietata, può portare benefici ai consumatori e al sistema nei grandi centri più popolati, ma per i piccoli borghi ha avuto un influsso negativo, così come l’avvento della grande distribuzione, contribuendo a rompere quell’equilibrio già di per sè precario che manteneva in piedi questo tessuto». Queste motivazioni, secondo Fabiani, hanno spinto in qualche modo le persone ad improvvisarsi nel settore: «Magari entrando in concorrenza in settori già saturi anziché studiare a fondo eventuali opportunità, bruciando di fatto ricchezza», chiude. 
All’anno che verrà Fabiani non pensa con troppo ottimismo: «Senz’altro anche il 2012 sarà un anno difficile, nel quale cercheremo, con non poche difficoltà, di far quadrare il bilancio di previsione, di confermare le defiscalizzazioni già applicate lo scorso anno, investendo allo stesso tempo risorse importanti per la valorizzazione e la fruizione dei centri storici».

 

LN310F TARSU E COSAP

Previsto l’abbattimento delle spese

 

 

POMARANCE. Ecco quel che dal 2010 l’amministrazione comunale ha fatto per “facilitare” la vita delle attività del commercio e dell’artigianato. «Già a partire dal 2010 abbiamo previsto, per la prima volta, la defiscalizzazione su Tarsu (8%) e Cosap (50% e azzerata nei paesi), oltre a contribuire attivamente alle attività del centro commerciale naturale proprio al fine di rafforzare l’identità del tessuto, far conoscere il prezioso ruolo che svolge e allo stesso tempo promuovere e pubblicizzare tutto ciò che offrono le nostre attività e di conseguenza l’intero territorio, anche a fini turistici», spiega l’assessore Nicola Fabiani.

Da " Il Tirreno" di Venerdì 6 Gennaio 2012

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