giovedì 24 giugno 2010

Banda larga più potente entro l’estate


Il sindaco: in arrivo un piano di copertura radioelettrica del territorio.




POMARANCE. Sarà rafforzata la banda larga nel comune di Pomarance. L’impegno arriva direttamente dal sindaco Loris Martignoni che fa il punto su una situazione di copertura del territorio da troppo tempo lacunosa. «Abbiamo già iniziato le trattative con Wind per l’acquisto di grandi capacità di banda usufruendo di infrastrutture di trasporto già esistenti».

Entro l’estate un gruppo di aziende presenterà un piano di copertura radioelettrica di tutto il comune. « La dorsale di trasporto tra la centrale del Gabro, la sede comunale del Mattatoio permetterà di iniziare un primo rafforzamento della capacità di banda. Al termine del progetto, previsto entro un anno, sfruttando gli edifici comunali presenti in tutte le frazioni, si porteranno capacità di banda sufficienti per le esigenze di ogni singolo utente sia esso business o family», spiega il primo cittadino.

In questo gruppo è già stato coinvolto il provider internet di Ponsacco, Elettropiccoli e verranno coinvolti tutti coloro che come W4Y hanno già realizzato delle infrastrutture e potranno essere interessati all’ottimizzazione delle risorse. Martignoni prosegue passando in rassegna le ragioni del servizio non adeguato. « Questo è dovuto all’effetto di più fattori, Telecom è disponibile solo in alcune zone e non ha (né attualmente né come previsione di adeguamento a breve) una infrastruttura adeguata al fabbisogno della zona - e continua - Nettare (che si era aggiudicata il lotto del progetto regionale per la banda larga per la zona) sta mostrando una serie di disservizi connessi anche alle vicissitudini dell’azienda. Altri operatori non hanno in programma di offrire banda larga».

Da "Il Tirreno" di Martedì 24 giugno 2010


domenica 20 giugno 2010

Più vicino l’acquedotto della Carlina


È tra i progetti in rampa di lancio, Asa ha un piano da 220 milioni In arrivo anche i pagamenti ai Comuni per l’affitto della rete idrica.

POMARANCE. Ottanta milioni di euro per saldare i debiti che l’Azienda servizi ambientali (Asa) ha con i Comuni di sua competenza, fra cui quelli della Valdicecina, per i mancati pagamenti dell’affitto degli impianti e la costruzione di nuove strutture.

Nei prossimi giorni dovrebbe essere ufficializzata la firma per un project financing da 220 milioni fino al 2026, di cui la prima tranche dovrebbe ammontare a 80 milioni. In Valdicecina, per esempio, dovrebbero essere realizzate opere come l’invaso di Puretta nei comuni di Volterra e Pomarance che servirà per raccogliere acqua dal fiume Cecina e utilizzarla nei mesi estivi, solitamente caratterizzati dalla siccità. Un altro intervento dovrebbe essere l’acquedotto della Carlina.

Importante sarà la parte di denaro che Asa utilizzerà per pagare i debiti contratti con le amministrazioni comunali. Dal 2004, infatti, il gestore ha smesso di versare gli affitti per le reti di distribuzione prese in carico dagli stessi Comuni. Si tratterebbe di circa 15 milioni di euro l’ammontare dei soldi che Asa deve ai vari sindaci e con l’arrivo del finanziamento, o almeno della prima parte, molte situazioni saranno sanate.

I 33 Comuni nelle province di Pisa, Livorno e Siena avranno quindi un po’ di ossigeno per le loro finanze, ma anche l’opportunità di veder migliorare notevolmente le infrastrutture dedicate allo sfruttamento e all’ottimizzazione della risorsa idrica. Il denaro in arrivo servirà a costruire depuratori ma anche a rendere migliori e più funzionali le reti di distribuzione dell’acqua che negli anni sono diventate vecchie e piene di problemi. Con il finanziamento che sta per essere approvato, poi, sarà possibile fare anche la manutenzione degli impianti che in molte circostanze era diventato difficile mettere in pratica, considerate le difficoltà di bilancio del gestore. Insomma, sembra proprio che uno degli aspetti più negativi per la Valdicecina possa essere risolto entro poco tempo, anche se la stessa Asa al momento si riserva di ufficializzare i tempi della firma per il via libera al project financing.

Da "Il Tirreno" di Domenica 20 Giugno 2010


domenica 13 giugno 2010

Un incontro con i vertici romani di Enel

Geotermia e investimenti, la richiesta arriva dalla giunta di Pomarance.
«Appoggiamo i sindacati, gli incontri a livello locale non servono»

POMARANCE. La prossima settimana chiederà un incontro direttamente con l’amministratore delegato Enel Fulvio Conti. Questa volta il sindaco di Pomarance Loris Martignoni intende parlare di investimenti e geotermia proprio con i vertici supremi dell’azienda. «Basta incontri a livello locale che non portano a niente», dice.

In altre parole la giunta punta su Roma per discutere le problematiche denunciate nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. «Riteniamo - spiega - che a fronte di forti ritardi di Enel in tema di occupazione, dell’ insufficiente mantenimento dei livelli occupazionali diretti ed indiretti, dell’esternalizzazione delle attività e della sottrazione sempre più pesante al nostro territorio di risorse umane ed economiche, la risposta delle istituzioni, in sinergia con le forze che rappresentano il mondo del lavoro, non possa che essere forte e decisa ed articolarsi in due direzioni».

Martignoni va nei dettagli: «La prima è quella dell’attivazione immediata in Cm del tavolo locale di crisi recentemente costituito al fine di garantire un adeguato ritorno economico anche per le imprese locali nelle attività legate alla geotermia».

L’altra direzione dovrà prevedere l’apertura di una fase nuova di confronto non solo con Enel ma anche con la Regione Toscana che non escluda, se necessario, la revisione del protocollo di intesa tra Enel e Regione firmato nel 2007, alla luce del mutamento dell’assetto societario dell’azienda, (è prevista la trasformazione in tempi brevi in spa).

Da "Il Tirreno" di Domenica 13 Giugno 2010.


sabato 12 giugno 2010

SPORT: Stop al campanilismo tra i baby

L’intesa riguarda non solo la formazione dei giovani ma anche la gestione degli impianti sportivi.
Siglato un accordo tra Pomarance e Geotermica. L’ha voluto il Comune.
La collaborazione prevede la ricerca dei ragazzi sul territorio per il continuo ricambio delle leve.

POMARANCE. Lasciando alle spalle mentalità di sapore campanilistico, la Usd Pomarance e l’Acd Geotermica hanno firmato un patto di collaborazione per la gestione del settore giovanile. Un traguardo ideato e voluto dall’assessore allo Sport Leonardo Fedeli che martedì ha concluso la sua fatica portando alla firma dell’intesa i presidenti pro-tempore dei due sodalizi.

L’assessore e i due presidenti (Fausto Rasoini per la Geotermica e Jacopo Granchi per il Pomarance) si sono trovati nella sala consiliare e lì hanno redatto il documento che li lega per gli anni a venire. Attualmente l’Usd Pomarance sta svolgendo l’attività concernente il settore giovanile per le fasce che vanno dalla Scuola calcio fino alla categoria Giovanissimi, mentre l’Acd Geotermica garantisce ai suoi baby il campionato Juniores. Entrambe le società praticano inoltre le attività di Figc e Uisp a livello regionale. In regime di convenzione con l’amministrazione comunale, a livello impiantistico, la Usd Pomarance gestisce lo stadio comunale, il campo sportivo “Don Bosco” di Pomarance e il campo sportivo di San Dalmazio, mentre l’Acd Geotermica dispone del campo sportivo comunale “Mario di Bisceglia” a Serrazzano e del campo sportivo “Florentia” a Larderello.

L’amministrazione comunale si impegnerà, con riguardo alla gestione e agli interventi manutentivi straordinari, migliorativi e innovativi, a garantire l’utilizzo degli impianti attualmente in uso e a supportare con provvedimenti diretti o indiretti, anche di carattere economico, l’iniziativa di cui le due società dell’Alta Valdicecina hanno trovato l’accordo.

Al fine di garantire la piena e continua collaborazione tra le due associazioni, l’Asd Geotermica nominerà un proprio rappresentante con l’incarico di supportare il responsabile del settore giovanile dell’Usd Pomarance (individuato in Simone Cerri), nel coordinare l’attività di tutto il settore giovanile. Entrambe le associazioni si impegnano, attraverso una programmazione condivisa e nelle forme stabilite, a mettere a disposizione le strutture in gestione, ed eventuali altre che si potranno aggiungere, per consentire la realizzazione dei progetti futuri.

Le società si impegnano ad adoperarsi attivamente sul territorio alla ricerca di giovani da inserire nel proprio organico, al fine di consentire un regolare e continuo rimpasto nelle file dei giovani iscritti.

Da "Il Tirreno" di Sabato 12 Giugno 2010


martedì 1 giugno 2010

SALINE VARA L'AREA INDUSTRIALE DI COMPRENSORIO


Il progetto unisce i cinque comuni della Val di Cecina e Lajatico

VOLTERRA — Cinque sindaci e il presidente della Comunità Montana: per la prima volta le parti si impegnano per lo sviluppo di un vero progetto di area. Oggetto dell’accordo è la realizzazione di una zona industriale intercomunale a Saline di Volterra tra i comuni di Pomarance, Castelnuovo, Monteverdi e Volterra. Ma la vera sorpresa è Lajatico, che ha deciso di unirsi all’accordo.
«In un’ottica comune non ci sono confini rigidi — dice il sindaco Buselli — i Pip esistenti non sono in discussione con questo accordo, da cui esce invece la necessità reale di fare una seria e condivisa politica di area. Convogliare gli sforzi e non disperdere energie in mille rivoli, in una programmazione di sviluppo che sia rispettoso del territorio, è possibile.
A Saline c’è la congiunzione della SR 68 e della 439, l’unico terminale ferroviario della zona, su cui stiamo investendo. In base al progetto Crv anche la Banda Larga passerà da lì. Sarebbe folle continuare a programmare in proprio». I soggetti firmatari si impegnano a «sostenere e promuovere lo sviluppo dell’intera area, mediante la creazione di una vasta area industriale / produttiva intercomunale a Saline di Volterra». Un obiettivo condiviso anche dall’assessore provinciale Turini e dal presidente della a Regione Toscana Enrico Rossi.

Da "La Nazione" di Martedì 1 Giugno 2010


DEL PUNTA (CGIL): «FRUTTO DELLE SINERGIE»

«Scl, piano da 15 milioni e 25 posti di lavoro in più»

POMARANCE - «IL RITORNO in mani italiane, unitamente alle scelte fatte in questi giorni ed agli accordi raggiunti, sono per noi una sicurezza, un punto fermo, nel futuro della Società Chimica Larderello». A parlare è Stefano Del Punta, sindacalista della Cgil, che ha guidato tutte le trattative a fianco dei lavoratori e che oggi fa il punto della situazione di una società che ha sulle spalle due secoli di storia e d’avanguardia, con le sedi in Usa e Cina e clienti in oltre cinquanta paesi. Una società che ha saputo affrontare la globalizzazione e che ora punta ad una fase di rilancio per cavalcare il dopo crisi.
Quali garanzie ci sono in questo piano industriale che avete sottoscritto?
«E’ un piano da 15 milioni di euro che prevede 25 assunzioni, l’impegno per la ricerca e nuove prospettive di mercato. Poi ribatto su un punto: anche se tutto avveniva qui, non ci scordiamo che l’azionista di maggioranza era americano e le scelte venivano fatte anche oltreoceano. Ora la società è tutta in mani italiane, come sindacato è un aspetto che giudichiamo positivamente».
E’ stata dura arrivare al risultato?
«Abbiamo fatto sentire la nostra voce. Come l’hanno fatta sentire i lavoratori che hanno manifestato davanti al consiglio comunale a Pomarance ed al consiglio provincia a Pisa. Ma qui tutti hanno fatto bene la loro parte, istituzioni, sindacati, parte imprenditoriale».
L’accordo per la discarica…
«E’ stato decisivo. Perché da lì arriveranno i 15 milioni di euro per il futuro della Scl, la Società Chimica Larderello. Un futuro che passa dall’attuazione di un piano strategico importante che, ribadisco, nonostante la crisi sia tutt’altro che alle spalle, apre nuove prospettive anche dal punto di vista occupazionale. Siamo stati fin dall’inizio pienamente concordi anche sul futuro della discarica, che dovrà continuare ad essere gestita da Scl, con i vincoli e le regole che Provincia e Regione impongono. C’è un altro aspetto che ora voglio ribadire e che ci piace delle scelte che Scl si è impegnata a fare: portare a fine la discarica per poi riconvertire il terreno con un impianto fotovoltaico. Una scelta per l‘ambiente, per il futuro».
Ora che succede?
«Ora il nostro compito sarà quello di monitorare il piano industriale. Ne seguiremo le tappe passo dopo passo, saremo vigili e allo stesso tempo collaborativi. E così faranno azienda, Comune e Provincia che hanno firmato per la gestione della discarica. Ognuno, a proprio titolo, vigilerà per il rispetto dell’accordo».

Da "La Nazione" di Martedì 1 Giugno 2010