venerdì 20 gennaio 2012

Teleriscaldamento il sostituto del vapore dagli scarti del legno

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Micciano, investiti 400mila euro per la centrale a biomasse L’impianto sarà in funzione dalla fine del prossimo ottobre

 

 

POMARANCE Nella terra della geotermia spunta il primo impianto di riscaldamento  a biomasse. Servirà a riscaldare  Micciano bruciando  gli scarti del taglio dei boschi, di cui è ricca la zona.
Una centrale da 400 chilowatt è la soluzione targata Geo Energy Service (Ges), la società che gestisce il teleriscaldamento su tutto il territorio di Pomarance, per sopperire all’eccessiva distanza dai pozzi geotermici della frazione, dove vivono una quarantina di famiglie.
Propellente   saranno gli scarti del taglio dei boschi, il cosiddetto cippato verde: legno sminuzzato in particelle lunghe dai 2 ai 3 centimetri, dette “chips”. Il cippato  sarà stoccato in un silos a da lì portato alla camera di combustione. Un silos a pieno carico che garantirà un’autonomia di due settimane.
Il progetto, che insiste nella parte bassa del paese, già approvato è finanziato dal Comune di Pomarance per una spesa di 400mila euro, compreso il contributo della Regione di  134mila, prevede la messa in marcia della mini centrale entro la fine di ottobre di quest’anno.
Un arco di tempo in cui verrà realizzata anche la rete per il teleriscaldamento attraverso le vie di Micciano. Micciano è troppo distante dalle esistenti reti di teleriscaldamento e dalle sorgenti geotermiche per poter essere servito in modo efficiente ed economico con il recupero del calore naturale. Perciò, è stato progettato l’impianto a biomasse, con una potenza sufficiente a far fronte ai bisogni di riscaldamento e all’acqua calda sia in estate che in inverno.
«La concezione dell’impianto – dice il sindaco di Pomarance Loris Martignoni – permetterà agli abitanti di Micciano di poter disporre delle stesse condizioni di comfort ambientale  e servizio degli altri paesi già serviti dalla rete di teleriscaldamento». Che aggiunge: «La qualità e le caratteristiche delle reti di teleriscaldamento sono indipendenti dalla sorgente termica che utilizzano.
Anche i costi per gli utenti saranno allineati a quelle in uso per gli altri impianti e permetteranno quindi, all’utenza,  un consistente risparmio rispetto alla situazione attuale».
Al di là delle dimensioni l’impianto è importante perché è il primo a biomasse nell’area geotermica ed anche il primo di questo tipo gestito da Ges.
Un’esperienza che si pensa già di replicare in altre zone, anche in sinergia con altre risorse rinnovabili. Candidati sono Montegemoli e Libbiano. Nonostante il numero limitato delle utenze, tutto il territorio sarebbe servito da una rete alimentata da fonti rinnovabili.

Da "Il Tirreno" di Venerdì 20 Gennaio 2012

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