domenica 11 novembre 2012

Un centro per assistere i malati di amianto a Pomarance, lo annuncia il sindaco.

Il monitoraggio indica che il problema è diffuso in tutta l’area

POMARANCE - Dai libri matricola di Enel, Isolver, poi Atisale e Società Chimica al reclutamento di 987 ex lavoratori esposti all’amianto. Comincia così la presentazione del progetto di sorveglianza sanitaria di lavoratori ex esposti ad amianto, previsto nel piano integrato di salute della Regione, dopo 3 anni di attività.
L’incontro è e al Teatro Florentia di Larderello. «Dal 2010 ad oggi tutte le realtà industriali in qualche modo connesse all’amianto sono state monitorate ed è emerso che in tutta l’Alta Valdicecina esistono, in modi più o meno gravi, problemi di salute di ex lavoratori, connessi all’amianto», dice il sindaco di Pomarance Loris Martignoni.
Che non manca di impegnarsi ufficialmente nel reperimento di fondi per realizzare un centro di area nella città di Volterra che assista tutti gli esposti al materiale killer dell’Alta Valdicecina.
«Un po’ con le risorse geotermiche, grazie al Cosvig e poi cercando altre risorse lo possiamo realizzare: i nostri malati devono avere un punto di riferimento di zona», aggiunge.
La parola ai dati. «Esperienze analoghe, insieme alle richieste avanzate da organizzazioni sindacali, comitati e amministrazioni – spiega Lucia Turini del dipertimento prevenzione della Asl - hanno indotto la Regione a costituire un gruppo di lavoro per realizzare programmi di sorveglianza su ex esposti amianto».
Sono stati reclutati, in totale, 987 ex lavoratori, residenti in Alta Valdicecina. Di questi sono stati visitati dall’unità funzionale Psll di Volterra i 637 soggetti che hanno aderito, cioè il 65,5 %, con un’età media di 64 anni.
Dalla ricostruzione delle storie lavorative è emerso che l’85% degli ex lavoratori visitati è stata esposta all’amianto e il 31% presenta alterazioni dovute a patologie connesse all’amianto.
I quadri diagnostici confermano una presenza importante dell’amianto come fattore di rischio pregresso nelle aziende del territorio e indicano per tanto l’utilità dei interventi di tutela della salute condotti attivamente e gratuitamente. «Sono state evidenziate situazioni di alterazione e segnalate all’Inail e sono state effettuate 160 denunce di malattia professionale», continua Turini.
Dopo una prima certificazione del dipartimento di prevenzione la palla passa all’Inail, ente deputato al riconoscimento delle malattie professionali.
«Per il prossimo anno vorremmo prolungare il monitoraggio e cercheremo di migliorarlo», prosegue Franco Del Chiaro, responsabile del dipartimento della prevenzione.
«Si conferma l’impegno da parte delle istituzioni - aggiunge Sabina Ghilli, direttore della Società della salute - è importante sapere che c’è un impegno forte dell’Asl per mantenere il lavoro fatto».
Il momento storico è forse cruciale, dal 22 al 24 novembre, a Venezia, si terrà un convegno promosso dal Ministero della Sanità sul tema “amianto”.

Da "il Tirreno" di Domenica 11 Novembre 2012

Nessun commento:

Posta un commento