domenica 28 febbraio 2010

In discarica la società dell’inchiesta choc sui rifiuti



Bulera, il sindaco chiede alla Scl i dettagli dei conferimenti. Martignoni: prima di tutto la salute e la tutela del territorio.

POMARANCE. Ha conferito in discarica anche Agrideco, quella società finita nelle maglia dell’inchiesta Golden rubbish, con presidente e vicepresidente del cda arrestati per l’ipotesi di un maxi giro di rifiuti pericolosi smaltiti senza i trattamenti previsti per legge. Per questo la giunta Martignoni ha subito chiesto alla Società chimica di fare chiarezza. A tutela del territorio e della salute dei cittadini.
«Come dichiarato nel nostro programma elettorale, siamo riusciti ad acquisire i formulari dei rifiuti conferiti a partire dallo scorso gennaio per dare la massima trasparenza all’attività. Ciò ha permesso di accertare il conferimento in qualità di intermediari dell’azienda coinvolta in recenti accertamenti da parte della Magistratura e ci siamo mossi all’istante», spiega il primo cittadino di Pomarance. E’ una fase delicata per la discarica di Bulera. La realtà pomarancina è in fase di vendita: venerdì scorso l’incontro dell’amministrazione con i possibili acquirenti.

Sindaco quali novità ci sono sul futuro della discarica?
«L’incontro di venerdì è stato importante per approfondire il piano industriale di rilancio della Società. Il piano ci è sembrato più affidabile, ma resta il nodo della discarica».

Può essere più preciso?
«Siamo convinti che la Società Chimica possa avere degli sviluppi interessanti anche senza le garanzie finanziarie che provengono dai conferimenti in discarica. Il recente interessamento di altre società del settore, molto più attente al rilancio industriale che alle opportunità finanziarie, sta a dimostrare la praticabilità di questo percorso».

Quali passi state facendo?
«Come ho già detto gli interessi in gioco sono molti e di grande rilievo. Si parla di molti posti di lavoro ma anche di garanzie ambientali. Dunque ci stiamo muovendo su un duplice piano. Da una parte per dare alla Società Chimica un futuro societario frutto di ampie convergenze tra imprenditori che non dipenda direttamente dai proventi della discarica. Dall’altro, come dichiarato nel nostro programma, siamo riusciti ad acquisire i formulari dei rifiuti a partire dallo scorso gennaio per dare la massima trasparenza all’attività di conferimento. Ciò ci ha permesso di accertare che anche la Società Agrideco, coinvolta in recenti accertamenti della magistratura, ha conferito nella discarica in qualità di intermediaria. Perciò abbiamo da subito richiesto alla Società Chimica ulteriori garanzie a tutela della trasparenza considerato che, al di là dell’auspicata positiva soluzione sulla Società Chimica, il nostro principale interesse rimane la tutela del territorio e della salute dei cittadini».

Dal "Il Tirreno" di Venerdì 23 febbraio 2010.


1 commento:

  1. Il contemperamento di interessi, diritti, doveri e valori è la quintessenza della'azione politica. Esercizio arduo quando quegli stessi diritti, interessi, doveri e valori tendono a contrapporsi l'un con l'altro.
    La vicenda della SCL e della corrispondente questione discarica Bulera ci pongono di fronte un esercizio di discernimento quanto mai difficile e delicato. Parlando per termini assoluti, in campo ci sono sostanzialmente due principi fondanti la stessa Costituzione italiana: il diritto al lavoro ("L'Italia è una Repubblica democratica fondata sulm lavoro" art.1) e il diritto alla salute ("La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" art 32). Gli argomenti in campo meritano dunque il massimo della prudenza e dell'equilibrio ma non deve mancare anche una buona dose di coraggio nell'affrontare con onestà e diligenza temi tanto determinanti.
    La soluzione infine adottata potrà in ogni caso sembrarci inadeguata e sofferta. Anche per questo è importante fin d'ora interpellare in profondità la propria coscienza, sforzarci più che mai di di tradurre la parola "politica" con "bene comune" e cercare lì - nella propria coscienza - le ragioni autentiche di una scelta che tuteli le sorti presenti e future di un'intera comunità.

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