giovedì 14 marzo 2013

Poste, forno, parrucchiere nei borghi si fa car sharing

Micc

Sempre più negozi chiudono: nei paesi ci si aiuta per commissioni e servizi
A Micciano l’osteria fa da bacheca pubblica anche per il medico, così a Libbiano
 

POMARANCE - Il medico sposta il giorno delle visite? Una telefonata al ristorante alimentari, la signora Anna mette l’avviso al bancone e tutti gli abitanti di Micciano sono avvertiti. Un po’ osteria, un po’ bacheca pubblica: l’unica bottega del paese diventa un punto di riferimento per ogni tipo di commissione e servizio.
Così a Libbiano e in tanti altri piccoli borghi dell’Alta Valdicecina chi va nel capoluogo con l’auto organizza veri e propri car sharing con i compaesani - si tratta soprattutto di persone anziane che spesso non hanno l’auto– che devono andare chi alla posta, chi in banca, chi a farsi i capelli. Solidarietà, spirito di comunità e un tocco di fantasia low cost: così si combatte lo spopolamento, la crisi del commercio che ha obbligato tante attività a chiudere e si mantengono in vita i paesi.
A Libbiano l’unico locale rimasto è il circolo Acli - “Osteria Cavalcanti”, lo gestisce una giovane coppia intraprendente, Francesco e Carmen Strulato, lui ingegnere, lei laureata in economia alla Bocconi, ma con passione e gusto per i fornelli. «Abbiamo deciso di andare controcorrente – spiegano Francesco e Carmen – limitare le spese inutili, lavorare insieme, quindi perché non prendere in gestione un ristorante? Oltre ad occuparci del circolo sopperiamo a qualche piccola necessità degli abitanti di Libbiano, che con tanto calore ci hanno accolti: dato che non conviene al forno portare il pane fino a qua, ogni mattina, giacché dobbiamo andare a Pomarance, passiamo dal fornaio e portiamo il pane ai libbianesi che ce l’hanno chiesto, e un altro oggetto molto richiesto, è il giornale».
Anche a Micciano l’unica bottega che sopravvive è il ristorante, e alimentari, “Osteria del borgo”, specialità di pesce, gestito dalla livornese Anna Aiello e dal marito Marcello. «Funzioniamo anche un po’ come bacheca pubblica - racconta Anna Aiello - se il medico sposta il giorno delle visite, ci chiama e mettiamo un cartello in negozio». E pure per chi deve recarsi alla posta, o in banca, o in qualsiasi altro ufficio: chi ha la patente e il mezzo mette a disposizione l’auto e si organizzano macchinate verso il capoluogo.
«Il pullman per andare c’è la mattina presto – spiega Anna Bolioli, abitante di Libbiano – e il ritorno è nel primo pomeriggio, qui le persone sono anziane per lo più ottanta, ottantacinque, anche novant’anni, per questo quando vengo a Pomarance, visto che ho la patente, mi fa piacere dare un passaggio a chi ha bisogno».
A Montecastelli Pisano, nel Castelnuovino, un metodo quasi identico viene utilizzato da un gruppo di signore per raggiungere il parrucchiere più vicino, a Castelnuovo . «Qui da noi manca tutto – racconta Lora Chiari - il pane ce lo portano da Radicondoli». Alla base di questo progressivo spopolamento di attività commerciali nei borghi c’è la crisi.
«Ci sono realtà che stanno scomparendo – spiega Giuseppina Spinelli, presidente del Centro Commerciale Naturale di Pomarance – noi, come associazione di negozi e artigiani che operano nel centro storico, cerchiamo di muoverci uniti per dare vita ad iniziative di vario tipo e ogni volta che l’occasione lo permette partecipiamo a bandi regionali e della camera di commercio per reperire risorse e promuovere le nostre attività, però le vendite, è un dato di fatto, stanno diminuendo». In Alta Val di Cecina, stando a dati recenti, oltre trenta negozi hanno cessato la loro attività nell’ultimo quadriennio.


Fondi pubblici all’associazione che porta pane e medicine

POMARANCE - Quotidianamente pensa a portare pane, medicinali e generi di prima necessità alla popolazione del borgo di Libbiano.
Si tratta dell’associazione Arcal, una realtà locale che per portare avanti la propria attività sociale viene aiutata dallo stesso comune di Pomarance, anche perché il paese è prevalentemente abitato da persone anziane con problemi di mobilità.
«Abbiamo sempre chiesto la collaborazione di associazioni sportive, sociali, culturali per la realizzazione di attività ed iniziative a esclusivo interesse della comunità – dicono dal Comune di Pomarance – e riteniamo che il ricorso alla collaborazione di queste realtà comporti risparmi di spesa e livelli di efficacia maggiori, sia rispetto alla realizzazione diretta da parte del Comune delle stesse attività, peraltro non proponibile per carenza di risorse, sia rispetto all’affidamento ad altri soggetti che, data la natura non economica dell’attività, dovrebbero trasferire sull’amministrazione tutti gli oneri sostenuti».
Così, nel corso dello scorso anno, l’amministrazione ha concesso all’associazione Arcal un contributo pari a 2450 euro.

Da "Il Tirreno" di Giovedì 14 Marzo 2013

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