Fino a 30 ragazzi nel centro che sorgerà a Larderello Damone: facciamo rientrare i pazienti in cura fuori regione. Il sindaco Martignoni «Minimizzeremo costi e spese» «Ci stiamo lavorando da tanto tempo, siamo contenti se il progetto va a buon fine». Il sindaco di Pomarance Loris Martignoni non può che accogliere positivamente l’operazione Asl. «Cercheremo tutte le forme per favorire un insediamento che sarà positivo per la zona anche per i posti di lavoro che porterà, minimizzando costi e spese. Il Comune c’è e garantiamo sostenibilità economica al progetto».POMARANCE - Oltre ottocento metri quadri che riprenderanno vita, daranno lavoro e diventeranno una struttura di riferimento per la Toscana. L’ex Villino di Larderello si trasforma in una comunità terapeutica per adolescenti con problematiche comportamentali e psichiatriche.Parola del numero uno della Asl 5, il direttore Rocco Damone. «Fino ad oggi non avendo centri in Toscana di questo tipo, per fronteggiare la fase acuta, siamo costretti a mandare fuori i nostri pazienti, sicuramente con un aggravio di costi e il disagio comunque di averli a centinaia di chilometri di distanza», premette.A Pisa e provincia sono 9 i casi che pesano, sul bilancio sanitario, ben 900mila euro all’anno. «Il progetto è quello di utilizzare questi soldi sul territorio, investendoli in questa operazione», continua. Risparmi in termini di costi, possibilità di operare in loco e dare lavoro: a monte della manovra Asl (a giugno sarà pronto il progetto esecutivo) le ragioni sono multiple.I vertici Asl, insieme a rappresentanti del Comune, hanno già fatto un sopralluogo nei locali in questione. Esito positivo: si tratta di spazi in grado di ospitare fino a una trentina di adolescenti (tanti di loro sono sottoposti ad allontanamento dal giudice). «Partiremo con un modulo da nove, facendo rientrare i residenti della Asl 5», aggiunge.La struttura (che Enel passerà al Comune ) ben si presta alla mission: è vicina agli impianti sportivi e nello stesso tempo risulta un po’ isolata dal centro. Inoltre, intorno a Larderello ci sono tante attività industriali dove questi ragazzi potranno avviare percorsi di reinserimento.La comunità sarà gestita da un gruppo di cooperative, saranno loro che si occuperanno di ristrutturare gli edifici. «Ovviamente i medici Asl daranno il loro supporto – continua Damone – ma all’interno della comunità serviranno figure professionali come educatori e ancora addetti alla cucina, alle pulizie: si tratta di un’operazione che porterà anche posti di lavoro».L’intenzione, quindi, è quella di trattare la fase acuta nella comunità che verrà a Larderello. Poi queste persone saranno rimandate a casa, pronte ad essere seguite in centri diurni. «Con queste caratteristiche residenziali si tratta di una struttura unica in Toscana: per noi è importante il fatto che questi pazienti, nel percorso di recupero, possano anche cimentarsi in esperienze lavorative nelle ditte della zona». Il direttore generale dell’Asl 5 chiude facendo riferimento a una collaborazione che verrà attivata: «Ovviamente faremo percorsi anche con la Stella Maris».
Da "Il Tirreno" di Venerdì 10 Maggio 2013
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