sabato 20 aprile 2013

Scl e le promesse mantenute investimenti e occupazione

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Larderello, inaugurato l’impianto per la produzione di antifiamma a basso impatto ambientale In tre anni 3 milioni di euro per ammodernare lo stabilimento e la discarica, 20 i nuovi posti di lavoro
 
LARDERELLO - Cinque assunzioni negli ultimi tre mesi. E lo sguardo proiettato sul futuro. 
Nonostante la crisi internazionale la Società Chimica Larderello tiene il passo. E raccoglie i primi frutti a tre anni dal Protocollo d’intesa con le istituzioni e i sindacati che ha legato lo sfruttamento e la messa in sicurezza della discarica di Bulera agli investimenti per rilanciare la presenza industriale di un’azienda che dall’Alta Valdicecina si proietta sui mercati internazionali, su cui realizza il 90% del proprio fatturato. 
Un investimento di 3 milioni di euro per un incremento dei livelli occupazionali diretti di 20 nuovi posti nell’ultimo triennio, oltre alle ricadute sull’indotto dell’Alta Valdicecina. Entra in esercizio l’impianto per la produzione di stannati di zinco, ovvero antifiamma a basso impatto ambientale.
Mentre in parallelo alla discarica di Bulera un moderno impianto consentirà l’integrale recupero delle acque di percolazione, destinate a soddisfare il fabbisogno idrico dello stabilimento di Larderello (circa 30mila metri cubi all’anno). 
«Qui ci sono le competenze e la disponibilità di energia geotermica che fanno di Larderello il centro delle nostre attività – afferma l’amministratore delegato di Scl Paolo Bonini –. A tre anni dalla sigla del Protocollo d’intesa con le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, nonostante una crisi internazionale senza precedenti, proseguiamo con successo nel piano di sviluppo industriale presentato alle autorità nel maggio del 2010. E nel medio termine abbiamo altri progetti di sviluppo». 
Soddisfatto il sindaco di Pomarance Loris Martignoni. «Quel protocollo rappresenta una scommessa che siamo riusciti a portare avanti – dice –. La discarica è stata resa efficiente e sicura. Si è creato lavoro e migliorato l’aspetto ambientale». 
Tra le autorità intervenute al taglio del nastro del nuovo impianto anche il prefetto di Pisa Francesco Tagliente.
«È un esempio di come superare la crisi – afferma il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni – accelerando i propri investimenti in innovazione e ripensando criticamente il proprio modo di operare». 
Il bilancio dell’operazione lo fa l’assessore regionale alle Attività produttive Gianfranco Simoncini. «La società ha deciso di restare in Toscana e puntare tutto sull'innovazione e sulla qualità,rinnovando le tecniche e l'organizzazione produttiva, con una maggiore attenzione all'ambiente e alle tecnologie di recupero delle risorse naturali geotermiche. 

Il risultato è stato un rilancio dell'occupazione,
diretta e nell'indotto, e una migliore gestione energetica e ambientale. E' la dimostrazione che il futuro del manifatturiero, in Italia e in Toscana, è strettamente legato alla qualità e all'innovazione».

 Da "Il Tirreno" di Sabato 20 Aprile 2013

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