martedì 24 maggio 2011

Borgo all’ombra delle 7 torri, c’è l’esposto

Consiglieri di maggioranza e minoranza: le carte topografiche dimostrano un grosso pericolo legato a frane esistenti
Percorso a ostacoli per il parco eolico proposto da Enel sul monte Canneto

POMARANCE. Esposto alla Procura, raccolta di firme, un fiume di osservazioni da parte dei cacciatori. E soprattutto un Comune, quello di Pomarance, che punta i piedi contro le sette maxi torri del vento proposte da Enel che andrebbero a stagliarsi proprio davanti al borgo etrusco di Lustignano. L’azienda le collocherebbe sul monte Canneto «tutte sul territorio di Monteverdi», a detta dell’azienda.
*Una strada passa da Lustignano. Non la pensano così i “tecnici” del Comitato-contro che già nel 2007 era sceso in piazza per manifestare - e alla fine ostacolare - il primo tentativo di Enel di collocare a cavallo tra i due territori, un parco eolico di 15 pale. Così la società ci riprova, con un ridimensionamento che trova il favore del Palazzo guidato dal sindaco Giannoni, ma non quello amministrato dal Loris Martignoni.
«Non è vero che il nuovo progetto riguarda solo l’area di Monteverdi, perché analizzandolo viene fuori che una delle strade di accesso al parco passa da Lustignano», spiega Massimo Manetti consigliere di minoranza monteverdino.
Le osservazioni si moltiplicano, come le firme sulla petizione che sta gestendo il consigliere di maggioranza di Pomarance Marco Nati. I motivi del no sono vari rispetto a questi aerogeneratori da 100 metri, con diametro del rotore di 93 metri, in grado di produrre 16.1 mw pari al consumo di 10mila famiglie.
«Continuiamo a essere contro al progetto che deturpa Lustignano», commenta Martignoni.
*Pericolo frane. Sicurezza e pericolosità delle torri sono al centro dell’esposto inviato alla procura di Livorno, alla protezione civile e all’ufficio Via della Regione - toccherà a Firenze decidere. Due dei “mulini” saranno collocati in un’area sovrastante un fronte franoso staccatosi dalle pendici del Monte di Canneto sul versante che guarda il podere di San Luciano. «Lo sbancamento si verificò per la costruzione di un laghetto per uso industriale di Enel», continua.
Altre due torri impattano vicino ad un’altra frana classificata con “pericolosità elevata”. «Entrambe sono individuabili nella carta morfologica del piano strutturale del Comune», conclude.

Cacciatori contro il progetto

POMARANCE. Sul piede di guerra anche i cacciatori per la questione passaggio dell’avifauna. «Il valico della Steccaia dove son previste le torri è uno dei posti con maggior flusso migratorio degli uccelli della Toscana», spiega ancora Massimo Manetti del gruppo di opposizione Insieme per cambiare a Monteverdi.
Dalla sua bocca le motivazioni di Libera Caccia e Federcaccia provinciale di Livorno, che già si sono trasformate in osservazioni sulla rampa di lancio per l’ufficio via della Regione. Senza contare che da uno studio superpartes realizzato dalla Provincia salta fuori che una coppia di protettissimi falchi Lanari - in via di estinzione - hanno nidificato nella foresta di Monterufoli, 12 colpi d’ala dal futuro parco eolico. «La Regione protegge questa specie e i siti in cui nidifica», prosegue. Altro falco raro in zona è il Biancone.

Da "Il Tirreno" di Martedì 25 maggio 2011


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