martedì 10 maggio 2011

«Unione dei Comuni, troppo silenzio»

Appello-riflessione del capogruppo di Insieme per cambiare «Deleghe e personale della Comunità Montana devono restare»

POMARANCE. «Pomarance è convinta di percorrere la strada dell’Unione speciale dei Comuni, anche Montecatini e Monteverdi sembrano interessate ma chiedo formalmente che i sindaci del territorio si siedano a un tavolo per una discussione formale». L’appello-riflessione arriva dal capogruppo della lista civica pomarancina Insieme per cambiare, Loriano Fidanzi. E’ un argomento caldo quello della prossima fine delle Comunità Montane. Entro fine anno è previsto il passaggio in Unione speciale dei Comuni, appunto. Ma gli interrogativi sono tanti.
Cosa cambierà?
«Abbiamo sempre sostenuto il ruolo strategico della Comunità Montana, il nostro parlamentino di zona che permette agli amministratori dei 5 Comuni dell’Alta Val di Cecina di confrontarsi e coordinarsi. Se l’abolizione di questo ente avvenissime, come sembra certo che sia, sarebbe un suicidio rinchiudersi dentro i confini comunali».
Che fine faranno le deleghe della Cm?
«Ritengo irrinunciabile che tutte le deleghe dell’ente montano, prime tra tutti la forestazione, l’agricoltura e il comprensorio di bonifica debbano essere trasferite in quanto patrimonio territoriale, alla costituenda Unione dei Comuni evitando inutili accentramenti su Provincia e Regione».
Sul comprensorio di bonifica servirebbe una revisione del territorio di competenza?
«Siamo convinti di sì. Oggi la Cm comprende una certa zona di competenza. Noi vogliamo tenere questa delega ma la Regione deve fare una delibera ad hoc rispetto alla nuova configurazione che avrebbe l’Unione dei Comuni».
Il personale subirà dei tagli?
«Grazie al mantenimento delle deleghe il personale non dovrebbe subire variazioni. Rispetto a quello impiegato nel settore amministrativo ribadisco che dovrebbe essere occuparsi delle funzioni associate come vuole la legge».
Questione sede, c’è odore di campanilismo nell’aria.
«Credo che si tratti di una questione che non esiste, a fronte di tanti problemi veri e seri. La sede deve essere operativa, baricentrica rispetto al territorio e non rappresentativa».
Volterra e Castelnuovo sono a favore?
«Non compete a me rispondere».

Da "Il Tirreno" di Martedì 10 Maggio 2011


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