domenica 9 dicembre 2012

UNIONE MONTANA - Contro la tassa di bonifica altri duecento ricorsi

POMARANCE - Altri duecento ricorsi. Cresce il fronte di chi non vuol pagare la tassa di bonifica.
A valutare i casi sarà la Commissione tributaria provinciale che già in 406 domande su 406 ha accolto le istanze dei ricorrenti a danno della ex Comunità montana dell’Alta Valdicecina. «Questo significa che a differenza di altri consorzi dove qualcuno vinceva ad altri perdevano in base alle specificità del singolo caso, le sentenze fin qui pronunciate hanno stabilito che la ex Comunità montana aveva svolto male il proprio lavoro», afferma la Federazione delle liste civiche Insieme per cambiare. Che chiede: «Chi pagherà per questo spreco di soldi pubblici?».
Dalla loro i civici di Insieme per cambiare citano anche la nuova bozza di legge della Regione Toscana, che «dà pienamente ragione a quanti si sono opposti alla gabella non avendo mai ricevuto alcun beneficio dall’attività del comprensorio di bonifica – sostengono .
La nuova legge prevede che debbono pagare solo coloro i cui immobili o terreni ricevono un vantaggio specifico, diretto ed effettivo dall’attività del consorzio, ovvero esattamente il contrario di quanto è stato fatto fino ad ora. E cioè l’invio di cartelle a pioggia».
Un’impostazione difficile da conciliare con la linea dell’Unione montana. Per il presidente dell’ente Carlo Giannoni la Commissione tributaria provinciale ha accolto tutti i ricorsi presentati «sulla base di un convincimento interpretativo non condiviso dall’Unione. Anche alla luce di sentenze della Cassazione di segno opposto».
Il contenzioso non si chiude con il pronunciamento di primo grado. L’Unione ricorrerà alla Commissione tributaria regionale e non cesserà di emettere gli avvisi di pagamento per le annualità dovute.
Eppure, i “no gabella” non demordono: «Invitiamo a fare ricorso perché ci sono tutti i presupposti per vincere».
Da "il Tirreno" di Domenica 9 Dicembre 2012

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