venerdì 21 dicembre 2012

Costretti a lunghi viaggi per andare dal fisioterapista

Sale la polemica a Pomarance, il medico convenzionato c’è ma non viene utilizzato Fidanzi: «L’Asl preferisce mandare le persone in altri posti, di questo passo il servizio chiuderà»





POMARANCE - Il fisioterapista convenzionato a Pomarance c’è, ma la Asl obbliga a fare le terapie a Volterra oppure a Larderello. Costringendo tanti anziani e persone con traumi a macinare chilometri, per chi ha l’auto, o a perdere un pomeriggio con i mezzi pubblici. Tutto per trenta minuti di trattamento.
I malumori si toccano con mano nel comune amministrato dal sindaco Loris Martignoni. E fare da amplificatore alle proteste è il capogruppo della lista civica “Insieme per cambiare”, Loriano Fidanzi, nonché consigliere con delega alla sanità.
«Dopo che la Asl decise di chiudere l’ambulatorio di fisioterapia circa un anno fa per mancanza di personale, è stata fatta una convenzione con uno studio in loco: ma ad oggi dobbiamo rilevare che pochissimi cittadini hanno l’autorizzazione di poter accedere a questo servizio vicino a casa, perché dirottati a Volterra o Larderello», premette. E poi va nel dettaglio dei disagi che si creano in questa situazione che lui definisce paradossale.
«Per gli altri ambulatori vi sono pochi e sempre meno mezzi pubblici: per fare i canonici 30 minuti di terapia, con un bus, servono quasi 4 ore di tempo, per cui molti utenti sono obbligati a pagarsi il servizio, oppure a rinunciarci».
Da tempo ormai sono tanti gli anziani e le persone con traumi da trattare con terapie fisioterapiche ad andare a bussare alla porta del Comune per lamentarsi. «Questo modus operandi da parte della Asl – continua – fa pensare che non solo si è voluto chiudere il servizio a Pomarance, ma che si vuole dimostrare che non serve nemmeno quello in convenzione». E sviscera il concetto: «Se la convenzione è ad esempio di 10mila euro annui e la Asl autorizza per tale servizio un numero notevolmente inferiore alla spesa programmata, l’ente può sostenere con numeri alla mano, l’inutilità della convenzione». Fidanzi guarda all’orizzonte e i presagi non sono buoni.
«Con questo metodo – prova a tracciare un quadro non certo roseo – si chiude definitivamente il servizio: se poi aggiungiamo che proprio in questi giorni i direttori generali di varie Asl, tra cui la nostra, stanno tagliando di oltre il 20% tutte le convenzioni esterne, si può concludere che questo settore è a forte rischio di chiusura».
Il consigliere di maggioranza, con delega alla sanità chiude con una riflessione.
«Noi siamo d’accordo con la direzione sanitaria di dover razionalizzare, ma fino ad oggi abbiamo visto solo tanta penalizzazione per gli utenti, tagli di servizi e mai uno stipendio ridotto di dirigenti e direttori», chiude.
Da "Il Tirreno" di Venerdì 21 Dicembre 2012

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