sabato 25 settembre 2010

Bidelli col contagocce, arrivano i volontari

Scuole nel caos, il governo taglia: su 17 plessi solo 14 custodi a disposizione

POMARANCE. «Se arriva l’influenza le scuole rischiano la chiusura». A pochi giorni dalla prima campanella l’assessore del Comune di Pomarance Patrizio Pasco è preoccupato quando parla dell’istruzione. E si riferisce alla carenza di personale Osa. Alla mancanza di quelli che una volta si chiamavano i bidelli. «Su 14 plessi che compongono l’istituto comprensivo Tabarrini - spiega - sono rimasti solo 17».
Gli effetti dei tagli della manovra Gelmini non risparmiano nessuno e la perdita di altri 2 collaboratori scolastici mette in subbuglio il normale svolgimento delle lezioni. «Cosa succede se si ammalano due persone contemporaneamente? Chi garantirà l’apertura della scuola?». Senza contare i problemi di sicurezza, controllo degli studenti e pulizia.
«Per questo - continua Pasco - stiamo valutando alcune ipotesi». Che tradotto significa sopperire a questa mancanza con associazioni di volontariato.
«E’ già attivo il servizio di un volontario - aggiunge - che cerca di affiancare i dipendenti scolastici e coprire magari eventuali lacune». Coprire è la parola chiave del percorso di collaborazione scelto dalle amministrazioni della Val di Cecina e dall’istituto comprensivo.
«I tagli degli ultimi anni - dice la dirigente scolastica Stefania Ragoni - sono notevolmente compensati da un modello di programmazione trasversale con gli enti locali che partecipano insieme alla scuola nella rilevazione dei bisogni e nella distribuzione di risorse».
E se il governo cancella il Comune provvede. Anzi, i comuni. Perché l’istituto Tabarrini racchiude scuole dell’infanzia, elementari e medie che fanno capo a Pomarance, a Castelnuovo VdC e a Monteverdi, con una chiara supremazia del primo paese dove si contano 8 plessi didattici, compresa la direzione scolastica.
Le amministrazioni ci provano, insomma, ma la coperta è sempre più corta per tutti. E i problemi da affrontare sono diversi. Oltre alla diminuzione progressiva dei bidelli c’è da affrontare un calo delle ore di sostegno. «A Pomarance, tanto per fare un esempio - continua l’analisi per il suo territorio di riferimento Pasco - il tempo a disposizione per l’insegnante di sostegno è sceso dalle 18 alle 9 ore settimanali. Come Comune abbiamo deciso di andare incontro agli ultimi, di offrire delle possibilità a chi ne ha più bisogno. E così abbiamo stanziato 10mila euro per garantire la presenza di un’altra insegnante di sostegno». 6mila euro poi sono in ballo per il servizio di pre-accoglienza rivolto agli alunni anticipatari dell’infanzia. «Quei bambini che non hanno ancora compiuto tre anni ma che ne avevano fatto domanda sono già in classe, grazie all’inserimento di due maestre, pagate dal comune, che partecipano per qualche ora al giorno nei plessi di Pomarance e Serrazzano. In questo modo siamo riusciti anche ad eliminare le liste d’attesa».
Ma le drammaticità non finiscono qui. Stavolta nell’occhio del ciclone c’è la materna di Larderello che ha visto respinta la sua richiesta di sdoppiamento di sezione. «Era una delle priorità - rincara la dose l’assessore - ma a causa del taglio di insegnanti è rimasta la monosezione affollata che era».

Da "Il Tirreno" di Venerdì 24 Settembre 2010


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