venerdì 28 gennaio 2011

Amianto, c’è la mappa dei siti ancora pericolosi

Operativo il tavolo con Enel. Martignoni: 5 milioni per la bonifica

POMARANCE. Non solo si è aperto il tavolo. Ma sopra, come prima portata, c’è pure la mappatura delle zone ancora “rosse” e di quelle già bonificate, richiesta ormai da anni da più parti. E’ una svolta epocale per la questione amianto in Alta Valdicecina.
«Finalmente si è aperta la discussione tra l’amministrazione, i Comuni interessati dal problema, il Comitato contro l’amianto e l’Enel e già si stanno muovendo i primi passi in direzione di un vero riconoscimento del problema del materiale ancora in giro con la piena volontà di recuperare il territorio ancora inquinato per dare un risultato duraturo nel tempo». L’annuncio arriva dal sindaco di Pomarance, Loris Martignoni.
Ha il sapore di una piccola grande vittoria per le tante persone - il Comitato in primis - che in questi anni hanno combattuto perché le aree ancora contaminate e non segnalate venissero mappate.
Un modo per circoscrivere. Un inizio, dopo decine e decine di persone ammalate e di ritrovamenti vicino ad abitazioni, scuole, strutture pubbliche, boschi.
Ne sono rimasti pochi di vapordotti coibentati in amianto. Enel, dati alla mano, su oltre 500 chilometri di tubazione deve ancora rinnovarne 3. «Questi li costruiranno ex novo», precisa il primo cittadino. Altri sono i numeri dati dalla big della geotermia: su oltre 120 ritrovamenti, 24 sono stati individuati, circoscritti, ma ancora da bonificare.
«Noi - continua Martignoni, all’unisono con i sindaci di Monterotondo e Castelnuovo - abbiamo chiesto all’azienda un maggior impegno sui ritrovamenti vicino ad abitazioni, paesi e strutture pubbliche perché sono veramente deleteri». E il sì da Enel è arrivato, con l’assegnazione di un contratto da 5 milioni di euro da utilizzare già nel 2011. «Le 2 imprese che opereranno sul territorio hanno garantito l’apertura di 8 cantieri in contemporanea, con la priorità su Pomarance per i siti da bonificare a S.Ippolito, nella zona intorno al Pip e a Larderello. Per contratto l’impresa deve anche monitorare settimanalmente i ritrovamenti, in modo che gli eventi atmosferici non danneggino le recinzioni». Per quanto riguarda la mappatura, si riferisce alla cartina dei vapordotti esistenti fino agli anni ’50.

Da "Il Tirreno" di Venerdì 28 Gennaio 2011


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