venerdì 28 ottobre 2011

«Federazione civica facile esca dei partiti»

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“Insieme per cambiare” e il suo no al nuovo gruppo nato sul Colle


POMARANCE. «Un’azione amministrativa dilettantistica, unita a una scarsissima democrazia interna come dimostrano i ripetuti allontanamenti di propri esponenti malvisti dal sindaco».
Con queste parole nette e taglienti la federazione liste civiche “Insieme per cambiare” descrive il gruppo che guida la città etrusca, “Uniti per Volterra”. Utilizzano questi termini i capigruppo consiliari di Pomarance Loriano Fidanzi, di Montescudaio Fabio Tinelli Roncalli e di Riparbella Alessandro Lucibello Piani per spiegare le ragioni che hanno portato la prima federazione civica della zona, nata alcuni anni fa, a non aderire al coordinamento nato a Volterra lo scorso weekend denominato Federazione civica.
«Non possiamo non notare come la lista civica “Uniti per Volterra”, e la più geograficamente vicina a noi, sia la capofila di questa iniziativa». E continuano: «Pur ritenendo interessante l’iniziativa, la genericità del programma condiviso e la mancanza di chiare garanzie che evitino la strumentalizzazione da partiti politici dell’iniziativa civica ci impediscono di aderire. Troppe volte abbiamo assistito al fenomeno di liste civiche che nascondono esponenti dei partiti e che soprattutto quando si trovano a svolgere la propria azione amministrativa non si comportano in modo diverso dai partiti a cui fanno da schermo». 
E spunta la filosofia della Federazione liste civiche “Insieme per cambiare”: «Siamo per le liste civiche ma solo se si dimostrano differenti dal regime partitico altrimenti sinceramente non ne capiamo il senso.
“Insieme per cambiare” è stata la prima federazione di liste civiche della zona riunendo Pomarance, Montescudaio, Riparbella e Monteverdi, da tempo collabora concretamente con le altre liste civiche presenti sul territorio ed è ovviamente conscia della necessità di coordinamento, ma è altrettanto conscia che una federazione si può fare solo tra persone, magari di idee politiche diverse, che si conoscono, che condividono alcuni punti di programma ben definiti e che hanno idee in comune su come risolvere i problemi dei nostri paesi».

Da "Il Tirreno" di Venerdì 28 Ottobre 2011

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