sabato 22 ottobre 2011

Un’impresa sociale per la gestione dei servizi sanitari del territorio

LN303F

Fidanzi: serve una riorganizzazione, tagliare i costi delle strutture


POMARANCE. Ambulatori aperti dodici ore, riorganizzazione delle unità di cure primarie in modo tale che infermieri e medici possano intervenure insieme in caso di piccoli infortuni. E ancora verificare se sia utile o meno delegare alla Società della Salute i servizi socio-sanitari.
Propone di rivedere i servizi sanitari territoriali Loriano Fidanzi, consigliere con delega alla sanità del Comune di Pomarance. «Prima di conntinuare a tagliare servizi come è successo fino a ora, noi diciamo che sarebbe opportuno analizzare i costi delle varie strutture, come gli organigrammi dei vari uffici amministrativi e dirigenziali per vedere se ci sono delle riduzioni da fare. Già una razionalizzazione dei direttori della Sds potrebbe portare a risparmi significativi», premette.
E poi va nel dettaglio, sottolineando la decisione della giunta di Pomarance di richiedere la zona disagiata. «Non solo perché il nostro comune rientra nei parametri previsti dalla Regione, ma anche per garantire l’apertura dei vari ambulatori dislocati sull’intero territorio, dove medici di famiglia per raggiungerli devono percorrere giornalmente molti chilometri, diversamente dai dottori dei grandi centri urbani dove hanno un solo ambulatorio e solo qualche km da fare», sottolinea.
Sulla questione Società della Salute: «Bisogna chiarire se le Società della Salute sono legittimate ad organizzare servizi socio-sanitari, visto la sentenza della Corte Costituzionale in merito oltre ad analizzare attentamente la nuova normativa sulla riorganizzazione degli enti locali, che ad un primo esame vieterebbe ai comuni sotto i tremila abitanti di delegare il sociale», puntualizza. Che nel caso dell’Alta Valdicecina significherebbe una Sds solo per Pomarance e Volterra, visto che gli altri comuni sono al di sotto della soglia.
«Se fosse così forse dovremo riorganizzare il tutto, perché non credo valga la pena mantenerla». E continua: «Fatto il chiarimento, abbiamo due possibilità: continuare con le Sds se ciò fosse legale e legittimo, altrimenti, se pensare ad una gestione del sociale attraverso convenzioni con imprese del territorio operanti nel settore». Impresa sociale, in soldoni.
Sulla questione apertura ambulatori: «Il territorio del comune di Pomarance è tra i più vasti della Provincia con, capoluogo e 8 borghi in cui risiedono la metà dei cittadini; per questo dobbiamo dotarci di una organizzazione modulata sulle reali necessità socio sanitarie. Per ciò occorrerà una sinergia tra medici di famiglia ed il territorio. Ritengo che l’apertura degli ambulatori nell’arco di 12 ore giornaliere sia indispensabile».

Da "Il Tirreno" di Sabato 22 Ottobre 2011

Nessun commento:

Posta un commento