domenica 8 dicembre 2013

Primarie PD - GLI ASSESSORI - «Noi, i primi rottamatori eppure non ci fanno votare»

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POMARANCE - Su tanti aspetti si definiscono i promotori del rinnovamento. In un certo senso si sentono quasi i primi “rottamatori” dell’Alta Valdicecina Nicola Fabiani, Leonardo Fedeli e Gianfranco Bianciardi. Sono tre assessori della lista civica che guida il Comune di Pomarance. Sono “renziani”. Non lo negano. Eppure oggi non potranno votare alle primarie del Partito Democratico, nonostante si siano regolarmente registrati online proprio l’altro ieri.
«Durante la registrazione online non ti viene chiesto se svolgi un ruolo politico, quindi tutti e tre ci siamo regolarmente iscritti e adesso veniamo a sapere che, forse, non potremo votare. Senza contare che nel regolamento non c’è alcun richiamo al divieto come da statuto», lamenta Nicola Fabiani. 
La libertà di iscrizione online si scontra con il “muro” Articolo 2, comma 9, dello Statuto Pd: “Sono escluse dalla registrazione nell’anagrafe degli iscritti e nell’albo degli elettori del Pd le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quello del Partito Democratico”. 
La conferma arriva anche dallo stesso segretario del Pd di Pomarance, capogruppo di Unione Democratica, Marco Garfagnini. «Lo stabilisce lo statuto del Pd – spiega – E il concetto è stato ribadito anche ieri mattina nell’incontro tra i presidenti di seggio avvenuto a Pisa, in seguito a una nota specifica arrivata nelle ultime 48 ore da Davide Zoggia, responsabile organizzativo nazionale del Pd». 
Comunque questa mattina i tre assessori della lista civica si recheranno al loro seggio, al Teatro dei Coraggiosi, nel rispetto della loro iscrizione on line. «Oggi mi auguro che vinca Renzi come espressione del cambiamento che anche noi condividiamo – e chiude, con una polemica sul probabile non voto - Se, come appare, non mi faranno votare, voglio che chi dice no a me e altri altri colleghi si prenda la responsabilità politica di questa scelta».

Da "Il Tirreno" di Domenica 8 Dicembre 2013

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