domenica 19 giugno 2011

Tassa di bonifica, battaglia in Regione

Centinaia gli avvisi di pagamento che stanno arrivando ai cittadini “Insieme per cambiare” chiede a gran voce la sospensione del tributo

POMARANCE. Stanno incontrando tutti i gruppi consiliari regionali per chiedere la sospensione dei contributi di bonifica. Ora che le richieste di pagamento stanno arrivando a centinaia agli abitanti dell’Alta Valdicecina.
Continua l’ormai annosa battaglia contro il contributo della federazione delle liste civiche “Insieme per cambiare”. «Negli anni scorsi abbiamo organizzato una grossa campagna di ricorsi alla Commissione tributaria provinciale contro questa gabella», spiega Loriano Fidanzi, attivista pomarancino.
Oltre 300 i cittadini che hanno fatto ricorso, in molti casi spendendo di più di quello che dovevano pagare di tassa «dimostrando l’importanza di lottare per princìpi di equità e giustizia», rincara.
La legge, infatti, prevede come presupposto per l’obbligo di pagamento, l’esistenza di un beneficio diretto per il contribuente «cosa che la Comunità montana che gestisce il comprensorio di bonifica non ha mai nemmeno cercato di provare, preferendo inviare richieste di soldi a pioggia», continua Fidanzi. Ed è proprio sulla prossima “dismissione” della Comunità montana e della sua trasformazione in Unione speciale dei Comuni che si accende ancora di più la protesta della federazione.
«In questo momento - prosegue - la Comunità non esiste più, io cittadino che pago questo contributo, non sa chi spenderà e come i soldi che verso. E’ una situazione irragionevole». E porta anche un altro esempio: «Chi ha fatto ricorso, vincendolo, riavrà i soldi? E chi invece ha pagato, da chi sarà risarcito?». Fidanzi sostiene la battaglia delle liste civiche da un punto di vista amministrativo: «Questo contributo va sospeso, anche perché c’è ancora tutto da chiarire su chi in futuro gestirà le deleghe. La Regione Toscana ha preso da tempo l’impegno di emanare una nuova legge di bonifica, ritenendo implicitamente inedeguata quella esistente».
E mette in tavola le tre azioni da portare avanti, in attesa che si conoscano gli esiti dei ricorsi: «Non pagare e fare ricorso - e si rivolge ai cittadini - oppure attendere l’emissione delle cartelle esattoriali, in tal caso però l’importo sarà maggiorato di 20 euro o pagare e, qualora il contributo venga dichiarato illegittimo, chiedere il rimborso. Chi volesse fare ricorso può contattare l’avvocato Flavio Nuti che si occupa della questione», chiude Fidanzi.

Da "Il Tirreno" di Domenica 19 Giugno 2011


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