Oggi, nonostante le migliaia di ricorsi in tutta la Regione Toscana e le molte sentenze, anche di cassazione, in cui si condannano consorzi di bonifica e le Comunità Montane, vi sono ancora esponenti di partito che con un atteggiamento al limite della irresponsabilità difendono, per punto preso, questa gabella attraverso la quale si continuano a mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
E’ chiara allora la differenza tra chi per oltre 60 anni ha governato queste zone in modo sempre più stanco ed autoreferenziale ed i governi della società civile e sostanziale di cui sono espressione molte liste civiche; noi fin da subito abbiamo detto di no a questa gabella e non con motivazioni di carattere politico ma entrando nel merito, mentre altri pur di mantenere in piedi carrozzoni, centri di potere e magari anche clientele, non si peritano a far pagare ai cittadini tasse ingiuste come quella sulla bonifica.
Possiamo capire quindi come la nostra presenza e le nostre argomentazioni stiamo dando fastidio ai partiti, essendo noi divenuti un punto di riferimento per tanti cittadini.
Questo perché là dove siamo presenti come amministratori sia di maggioranza che di opposizione conduciamo su questi temi una coerente battaglia politica (basti vedere tutte le nostre iniziative, dalle assemblee ai nostri scritti), mentre là dove non siamo presenti come amministratori abbiamo intrapreso insieme ai cittadini iniziative anche di carattere legale verso i consorzi, non solo in Val di Cecina, ma anche della Val d’Era e della Val di Cornia, dove alcune amministrazioni, nonostante abbiano perso sia in prima che in seconda istanza, sono ricorse in cassazione .
Una cosa è certa: che se alla fine la giurisprudenza ci darà ragione in via definitiva gli amministratori coinvolti dovranno rispondere anche sul piano del danno erariale, mentre sul piano politico in molte realtà gli elettori hanno già provveduto ad esprimere un giudizio; in altre siamo convinti ci penseranno nella prossima tornata elettorale.
Federazione Liste Civiche
"Insieme per cambiare"
ma poi alla fine comunque chi farà e soprattutto chi pagherà le bonifiche? visto che su una cosa penso che siamo tutti d'accordo, cioè che debbano essere fatte. se la risposta è la fiscalità generale, è una risposta che non mi piace per due buoni motivi: 1) dati istat, la fiscalità generale è iniqua, ben il 77% viene pagata dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, coloro che sicuramente hanno meno benefici dalle bonifiche (a parte gli orti abusivi) 2) un tempo, ho chiesto a mio padre, i fossi venivano puliti dai proprietari terrieri con i contadini delle fattorie perchè giustamente chi ha le proprietà vicino ai fiumi è chiaro che ha più interesse che il fiume non straripi, o meglio, dovrebbe avere, perchè oggi purtroppo a volte si guadagna di più a lasciare i campi incolti.
RispondiEliminaquindi in conclusione il lavoro è da fare, i soldi dobbiamo trovarli, è giusto che paghi di più chi ha più averi e più rischio oppure chi ha meno e magari abita a diversi chilometri dal fiume ? ed è così che funziona la tariffazione dei consorsi di bonifica, mq. e distanza. il fatto che non diventino carrozzoni dipende da quanto siamo in grado di controllare i costi e i bilanci della struttura oppure possiamo sostituirli con gli uffici del comune ma comunque non pagando non è che eliminiamo il rischio, alla fine qualcuno pagherà.