giovedì 11 marzo 2010

Tarsu: i rischi del “punto zero”

Spiace davvero vedere, di tanto in tanto, sulla stampa locale, articoli firmati ora da un “Cittadino illuso e frustrato” ora da un “elettore ingannato”. E non tanto per la legittimità delle libere considerazioni fatte, quanto piuttosto perché il nostro desiderio di dialogare e confrontarci apertamente con i cittadini che hanno delle rimostranze da fare viene costantemente vanificato da chissà quale timore che porta a nascondersi dietro pseudonimi o un generico quanto antipatico anonimato. Ma noi non disperiamo e continuiamo anzi a sperare che un giorno di questi anche il “Cittadino illuso e frustrato” o l’“elettore ingannato” varchino le porte del palazzo comunale e, presentandosi, inizino un confronto costruttivo alla luce di quella che è la sostanza dei fatti di volta in volta sollecitati.

Si, perché prima di andare alla ricerca di colpe e ipotizzare presunte responsabilità sarebbe opportuno valutare i fatti nella loro completezza.
Per quanto riguarda dunque gli avvisi TARSU, al momento del nostro insediamento abbiamo preso atto dell’esistenza di un contratto, prorogato proprio in quei giorni per l’ennesima volta, sottoscritto con la Società RIBES, preposta alla creazione di una “banca dati” immobiliare cioè di un archivio aggiornato di tutte le unità immobiliari presenti sul territorio del nostro Comune. Operazione di rilevante importanza per il lavoro di molti uffici comunali e con la quale veniva altresì aggiornato, a seguito di verifica effettiva, il quantum dovuto per tributi e imposte legati appunto ai beni immobili ed alle loro superfici.

Fare finta che quel contratto non esistesse e fare un “punto zero”, come suggerisce il cittadino illuso e frustrato, oltre ad accendere un contenzioso difficile ed oneroso, avrebbe comportato per l’Amministrazione comunale alcune importanti conseguenze:

  1. la perdita della banca dati aggiornata fino a quel momento, con grave pregiudizio per il lavoro futuro degli uffici comunali;
  2. la possibilità di un ingente danno erariale visto che, per contratto, alla società appaltatrice spetta comunque una quota che, se non garantita dall’attività di controllo, dovrà essere comunque versata dal Comune sottraendo risorse a tutta la comunità;
  3. la necessità di rivedere la posizione di tutti quei contribuenti che avevano già provveduto a regolarizzare la loro posizione.
  4. l’ impossibilità per le ragioni suesposte di addivenire, negli anni futuri, ad una coerente ed auspicata modulazione delle imposte e dei tributi legati agli immobili.

Visto che compito di un’Amministrazione comunale non è quella di andare dietro a sondaggi o facili soluzioni populiste ma è semmai quello di ponderare tutti gli interessi in gioco per il bene comune, è stato valutato che il fatidico “punto zero” alle attuali condizioni avrebbe procurato più danni che benefici alla cittadinanza, danni tra l’altro irreparabili.
Ciò non significa che tutto vada bene così come è.

Tutti sanno che non abbiamo mai concordato sul metodo e sul merito dell’operazione di verifica, muoviamo inoltre una dura critica a chi ci ha preceduto per aver sottostimato la gravosità e la complessità delle operazioni di verifica sugli immobili (che si stanno tutt’ora protraendo) senza prevedere al contempo delle clausole di salvaguardia per l’Ente che ad oggi, nonostante si stia per giungere al termine dell’aggiornamento, non ha ancora acquisito - per contratto - uno stralcio di banca dati.

Per di più nessuna penale era stata fino ad oggi prevista per i notevoli ritardi accumulati dalla Società concessionaria del servizio. Penale dovuta che invece questa Amministrazione è riuscita ad inserire nel recente provvedimento di proroga che stabilisce nel mese di Giugno il termine ultimo per la consegna della banca dati aggiornata.
Da quel momento, terminate le operazioni di aggiornamento, l’Ente e l’intera comunità potranno iniziare a beneficiare, direttamente o indirettamente, di questa operazione che, sulla base di un precedente contratto comunque da onorare, abbiamo cercato di gestire al meglio nell’interesse generale.

P.S. Non è nostro compito smentire voci che provengono dalla piazza e non dalle sedi istituzionali. Comunque sia rassicuriamo il cittadino che nessuno “sconto” è stato fatto a chicchessia. Solo correzioni se dovute e rateizzazioni previste dalla legge.


Nessun commento:

Posta un commento