sabato 19 febbraio 2011

Pomarance e Castelnuovo bacchettano Enel

«Rapporti ufficialmente in crisi, mancano impegni concreti»

CASTELNUOVO. Rapporti ufficialmente in crisi con Enel. La dichiarazione congiunta arriva dai sindaci di Castelnuovo e Pomarance, rispettivamente Alberto Ferrini e Loris Martignoni. «Serve tempestivamente un confronto da istituzionalizzare e ufficializzare, basta con incontri interlocutori che non affrontano mai le questioni in modo organico». E’ una sorta di svolta politica della zona questa. «Enel ha sempre avuto un ampio margine di manovra sul territorio».
Ferrini fa un breve excursus sui rapporti tra l’azienda e il territorio. «Enel gestiva la sua presenza da noi potendo contare su un livello di collaborazione con le amministrazioni locali, che, per usare un eufemismo, dava il senso di una particolare se non eccessiva benevolenza».
Si focalizza la riflessione sugli aspetti decisivi: assunzioni, turn over, investimenti. «In passato l’azienda garantiva livelli occupazionali accettabili e una ricaduta significativa nell’indotto, questo modello è entrato in crisi da anni e dopo una fase di confronto tra Comuni e Enel adesso è necessario verificare se esistono le condizioni sostanziali e concrete per mantenere un rapporto di collaborazione o se sia inevitabile aprire una fase di forte conflittualità».
Castelnuovo e Pomarance cercano concretezza. «Allo stato attuale - rincarano - senza concreti impegni e senza concreti risultati sul fronte dell’occupazione, delle imprese locali, dell’ambiente e della questione amianto, il nostro atteggiamento non potrà essere diverso rispetto a quello che tradizionalmente assumono i Comuni dell’area Amiatina.
L’Enel, per quello che ci riguarda, dovrà rendersi consapevole che i rapporti sono entrati in crisi e che le nostre amministrazioni intendono costruire nuovi rapporti ribaltando completamente la logica tradizionale: le aziende sono ospiti del territorio e non sono padrone né del territorio né delle sue risorse, le aziende ospiti devono tener conto degli interessi vitali e generali delle popolazioni, interprete di queste esigenze è l’istituzione rappresentativa dei cittadini, cioè il Comune».

Da " Il Tirreno" di Sabato 19 Febbraio 2011


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