venerdì 19 agosto 2011

In bilico 6 assessori e 19 consiglieri

I sindaci non ci stanno: «Non sono questi gli sprechi della politica»

YLN3AW 1

La manovra di governo potrebbe decimare gli amministratori di Castelnuovo, Montecatini e Pomarance

CASTELNUOVO VDC. Da palazzo Chigi alla Valdicecina le distanze si sono ridotte d’improvviso negli ultimi giorni. Arriva dalle stanze romane, infatti, l’ultima novità sul governo del territorio. 
Una parte di quei 45 miliardi e mezzo che si prevede di risparmiare nei prossimi due anni con la cosiddetta manovra bis saranno rastrellati tagliando i costi dell’amministrazione pubblica. 
E anche tre comuni della Valdicecina sono chiamati a fare la loro parte. Castelnuovo e Montecatini dovranno tagliare il numero di assessori da quattro a due e i consiglieri da una dozzina a cinque, come chiesto ai comuni che hanno tra mille e 3mila abitanti. Pomarance, come i comuni fino a 10mila abitanti, avrà invece 2 assessori e 7 consiglieri in meno. Nessun taglio, invece, per Volterra che, con oltre 11mila abitanti, non viene toccata da questi provvedimenti. 
«Quanto al resto, come l’uscita dalle partecipate e altre misure previste dalla manovra, ancora non abbiamo fatto il punto», spiega il sindaco Marco Buselli. Fin qui, la situazione appare chiara. Ma quanto risparmieranno i contribenti sacrificando la loro rappresentanza sul territorio? 
«Tutti i consigli comunali dei circa 5.500 Comuni sotto i 5mila costano il 3 per cento dello stipendio dei parlamentari», tuona Alberto Ferrini, sindaco di Castelnuovo Valdicecina. «Si dice che si taglieranno 54mila poltrone: ma si è guardato che tipo di poltrone sono le nostre? Da noi un assessore prende 80 euro lordi al mese, un consigliere 18 euro lordi a presenza per sei consigli all’anno. Sono questi i costi veri della politica? Qui è un taglio al volontariato». 
Dello stesso tono il sindaco di Montecatini Sandro Cerri. «In questo modo - spiega - comuni come Montecatini non riusciranno ad avere nemmeno un consigliere per frazione. Così ci rimettono sono i cittadini».
Conferma Loris Martignoni, sindaco di Pomarance. «Il nostro comune si estende per 300 chilometri quadrati - spiega - e comprende nove paesi. Tra il primo e l’ultimo ci sono 40 chilometri. Portarci i servizi è difficile già così. Chi vorrà più fare politica a queste condizioni?». Di opposto avviso Ferrini: «Sarebbe meglio dimezzare i compensi, ma lasciare la possibilità di lavorare per il territorio». Cerri invece lancia una provocazione. «Il bello dei piccoli Comuni è che la politica è vicina alla gente - spiega - il sindaco conosce tutti, lo chiamano al cellulare. Se non è così, allora sciolgano i comuni sotto i 5mila abitanti». 
Il coro di no si sta però attrezzando. L’Anci ha già chiamato a raccolta per la manifestazione del 29 agosto a Milano. 
«Temo che grosse possibilità non ci siano - frena però Martignoni - l’unica alternativa è coalizzarci».

Da "Il Tirreno" di Venerdì 19 Agosto 2011

Nessun commento:

Posta un commento