martedì 13 settembre 2011

«Sì all’invaso, meglio se mitigato»

LN301F

Puretta, il sindaco Martignoni non disdegna altre soluzioni per ridurne l’impatto ambientale: il territorio ne ha bisogno

 

 

 

 

POMARANCE. «Non siamo contrari all’invaso di Puretta, ma siamo convinti che potrebbero essere trovate anche altre soluzioni meno impattanti».
E’ una posizione di riflessione quella che arriva dal sindaco di Pomarance, Loris Martignoni (nella foto). E’ ben consapevole dell’importanza che il progetto ha per l’intero territorio dell’Alta Valdicecina, alla luce di un approvvigionamento idrico sempre più problematico che martella la quotidianità di tutta l’area. Giorno dopo giorno, tartassata da conduttore dell’acquedotto che si rompono, guasti, mancanza di acqua.
«Sono contento che il progetto abbia avuto l’ok dall’ufficio Via della Regione, è un momento importante in cui si potrebbero pensare anche a soluzioni complementari per mitigare l’operazione». Si tratta, infatti, sulla carta, di una maxi operazione che prevede la costruzione di un bacino di 720mila metri quadrati che permetterà di incrementare di un milione di metri cubi l’approvvigionamento di acqua attuale.
Il maxi progetto, co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e caldeggiato dalla Provincia, ha avuto a fine luglio l’ok della Regione alla valutazione di impatto ambientale. Dal Comune di Pomarance arriva la proposta-idea di fare degli sbarramenti sul fiume Cecina: «Sarebbe un’opera di più facile esecuzione, che, magari, potrebbe ridurre le misure del lago che si vuol andare a costruire». L’invaso andrebbe a sorgere alle spalle della riserva di Berignone, nel territorio di Volterra. «Invitiamo Asa ad andare avanti col progetto, ripensando anche a soluzioni finali alternative».
Il cantiere, che dovrebbe partire una volta reperiti i finanziamenti, dovrebbe durare quattro anni. «Siamo favorevoli al progetto, addirittura - e chiude - mi sento di dire che se in questi giorni non piove andremo in grave criticità idrica. Ritengo solo che si possa mitigare un po’ l’impatto ambientale».

Da "Il Tirreno" di Martedì 13 Settembre 2011

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