martedì 3 agosto 2010

Tempi scaduti, niente fattoria del vento

Vinta la battaglia del Comune di Pomarance contro il parco eolico di Canneto.
Si trattava di un progetto di 15 torri.
In Regione non arrivano le integrazioni alle osservazioni formulate.

POMARANCE. Agli uffici della Regione non arrivano le integrazioni, i tempi previsti sono sfumati e così pure il progetto del maxi parco eolico intercomunale di Monte Canneto. Tira un sospiro di sollievo il Comune, che ha provato in tutti i modi ad osteggiare quelle 15 pale eoliche realizzate da Enel che sarebbero sorte tra Pomarance e Monteverdi.
A colpi di osservazioni, infatti, l’amministrazione guidata dal sindaco Loris Martignoni da mesi delinea le ragioni del no. Motivazioni messe nero su bianco, con tanto di delibera datata 31 dicembre 2009 che arriva direttamente agli organi competenti di Regione e Provincia.
La parte pomarancina dell’intero progetto sarebbe andata ad impattare fortemente sui due borghi di Serrazzano e Lustignano.
I residenti di quest’ultima frazione, infatti, da tempo sono in pieno fermento, tra raccolte di firme e comitati, proprio per esprimere le loro preoccupazioni sull’intervento e tentare di evitarlo.
«L’installazione degli aerogeneratori comprometterebbe la conservazione dei caratteri tipici del paesaggio naturale ed agrario dei due centri storici, in contrasto con gli obiettivi del piano strutturale che prevedono la loro valorizzazione», si legge nella delibera.
Nel documento si parla di maxi pale alte ben 120 metri, con una potenza elettrica di 20 mw; in totale sarebbero stati 112 ettari di bosco impattati.
I dettagli sono tutti riportati e spiegati nella nota. Come sottolineato a gran voce nei mesi scorsi dal sindaco Martignoni è la mancanza di coinvolgimento della popolazione pomarancina da parte di Enel Green Power che manda su tutte le furie la comunità.
«Così come è stato fatto per il Comune di Monteverdi- si legge nel documento comunale - in sede di studio di impatto ambientale manca questa analoga argomentazione con riferimento al nostro comune, per il quale non risulta attuato alcun processo partecipativo».
Tra le osservazioni spedite direttamente all’ufficio Via (Valutazione impatto ambientale), si tira in ballo pure il piano comunale di classificazione acustica: «Ai fini della realizzazione dell’impianto potrebbe essere necessaria la modifica del piano, ma il nostro Comune non farà niente in tal senso».
Il primo cittadino ha sempre puntato il dito sulla questione della riqualificazione del territorio, mettendo in evidenza quanto la fattoria del vento sarebbe andata a compromettere questa idea di sviluppo.
«Il nostro Comune punta sul recupero del suolo attraverso l’incentivazione di attività agrituristiche e del turismo, aspetti che sarebbero vanificati altrimenti», scrive nell’atto.
Non secondario l’indotto geotermico, già risorsa e ferita dell’intero territorio: «La realizzazione di nuovi impianti su un suolo già fortemente industrializzato ed antropizzato ha, per sua natura, un peso impattante oltre che visivo, anche a livello acustico maggiore rispetto a quello che si potrebbe avere in zone cosiddette vergini».
La delibera del dicembre scorso conclude con una riflessione: «La scelta politica e di sviluppo di Pomarance è netta e precisa e con riferimento alle fonti di energia rinnovabile, é quella di prevedere la realizzazione di impianti industriali collegati allo sviluppo dell’attività geotermica».
Oggi, i tempi a disposizione di Enel per consegnare all’ufficio Via le integrazioni alle osservazioni sul progetto sono scaduti. Il limite massimo porta la data del 16 luglio.

Da "Il Tirreno" di Martedì 3 Agosto 2010


3 commenti:

  1. Come liste civiche insieme per cambiare devo dire che avevano ragione nel sostenere per quella zona era contoindicata per la realizzazione di un parco eolico,no solo perchè è uno tra più bei crinali della nostra zona,ma anche una zona ricca di fauna e molto franosa.

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  2. Finalmente ! Una volta tanto ha vinto il buonsenso.

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  3. I cittadini di Monteverdi ora capiranno che il teleriscaldamento si può fare anche se la costruzione del Parco eolico, moltidi noi abbiamo sostenuto che non era necessario fare il parco eolico per trovare i finaziamenti per la costruzione del teleriscaldamento, bastava fare come Pomarance, Castelnuovo,Monterotondo ecc, cioè attivare tutte quelle forme di contributi inerenti alla costruzione di teleriscaldamenti da fonti rinnovabili.Questo doveva fare l'amministrazione di Monteverdi,altro che referundum?

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